Regio VIII. Luoghi, uomini, percorsi dell'età romana in Emilia-Romagna
San Giovanni in Persiceto
Aspasia
2006
pp. 291-292
Il Museo civico di Medicina : catalogo-guida
Bologna
Patron
1998
Castel San Pietro e il territorio claternate Archeologia e documenti
Castel S. Pietro Terme
Tipografia Flli Cava
1996
Archeologia del territorio nell'Imolese
Imola
Galeati
1994
Il Tesoro nel pozzo. Pozzi-deposito e tesaurizzazioni nell'antica Emilia
Modena
Panini
1994
Malalbergo e la pianura bolognese: ritrovamenti archeologici di età romana
Malalbergo
1993
Milano
1990
1989
Modena
Panini
1983
Budrio
Comune di Budrio
1983
1960
insediamento sparso
secc. II a.C./ VI d.C.
Pienamente interessato dalla riorganizzazione territoriale romana, il distretto medicinese entra a far parte della circoscrizione del municipium di Claterna, città scomparsa che sorgeva sulla via Emilia tra Ozzano e Castel San Pietro.
A testimonianza dell'appartenenza all'agro claternate sopravvive in gran parte il reticolo centuriale originario; nello stesso centro storico si ha l'intersezione di un cardo e di un decumano proprio in prossimità della Torre civica.
I rinvenimenti archeologici indicano nei primi secoli dell'Impero il periodo di massima espansione e floridezza economica, con un popolamento rurale composto da grandi strutture residenziali e da edifici minori riferibili alla piccola e media proprietà terriera.
La crisi demografica avviatasi nel II-III secolo d.C., porta poi in età tardoantica ad una contrazione della piccola proprietà e alla predominanza di possedimenti più estesi, talora con caratteri del latifondo.
Un esempio della tipologia insediativa che connota l’area è venuto in luce in località Luogo Pozzo nel 1992 durante sondaggi archeologici in occasione dello scavo per la posa di un metanodotto.
Si tratta dei resti di un complesso rustico collocato nella zona interna di una centuria, non in affaccio su uno dei limites, e composta da due o più ambienti che probabilmente ospitavano, oltre ai vani abitativi, zone di lavorazione dei cereali e di immagazzinamento di foraggi, a testimonianza di come col tempo un'economia basata principalmente sull'allevamento capri-ovino abbia finito col prevalere sulle pratiche agricole. La nascita dell'impianto risale alla seconda metà del I secolo a.C. e la sua occupazione si protrae per alcuni secoli.
Il II sec. d.C. segna l'inzio del progressivo degrado del complesso, probabilmente causato dalle modificate condizioni climatiche, mentre il definitivo abbandono dell’area si ha nel VI secolo d.C.