Artisti, artigiani, architetti, produttori

Roma (RM) , 1911 - Roma (RM) , 1987
architetto/ urbanista/ saggista

Ludovico Quaroni è stato un architetto, urbanista e saggista italiano di origini tedesche, figlio dell’ingegnere Giuseppe Quaroni e dell’artista tedesca Sofia Pia Seitz.
Dopo aver conseguito la maturità classica, nel 1934 si laurea con lode in architettura presso l'Istituto di Architettura dell'Università di Roma, dove è allievo di Enrico Del Debbio e Marcello Piacentini.
Ottenuta l'abilitazione professionale ad architetto (1934), inizia a partecipare a numerosi concorsi d’architettura con Francesco Fariello e Saverio Muratori, con i quali nello stesso anno apre uno studio. Tra questi si ricordano quello per l'Auditorium di Roma (1935), per il piano di Aprilia e per le Preture romane unificate (1936), per il Palazzo dei Congressi e la Piazza Imperiale all'E42 a Roma (1938). Questi concorsi si svolgono in concomitanza con la realizzazione di alcune opere come padiglioni di mostre e la casa d'abitazione a piazza Istria a Roma nel 1938.
Nel 1940 viene chiamato alle armi ma nel 1941 viene fatto prigioniero e trasferito dapprima in Egitto, poi in India; ritorna in Italia solo cinque anni dopo.
Nell'immediato dopoguerra è tra i soci dell'A.P.A.O., l'Associazione per l'Architettura Organica, fondata da Bruno Zevi nel 1945 e dell’INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), del quale diviene vicepresidente (1947-51) e per il quale redige alcuni piani urbanistici, come quelli di Ivrea (1952), Roma (1954), Ravenna (1956-57), Cortona (1957) e Bari (1965).
Con Mario Ridolfi inaugura la stagione “neorealista” dell’architettura italiana, partecipando ai due progetti-manifesto della ricostruzione del Paese: il concorso per il fabbricato viaggiatori della stazione Termini (1947) e il progetto per il quartiere Tiburtino (1949), entrambi a Roma.
Tra il 1951 e il 1954, si lega al gruppo di studiosi guidati da Friedrich G. Friedmann nell'intervento di costruzione dei sobborghi UNRRA-Casas intorno a Matera e aderisce a esperienze politico-partecipative, prima tra tutte quella comunitaria di Adriano Olivetti, sancita con la firma sulla Dichiarazione Politica del Movimento Comunità nel 1953.
Nel 1956 riceve il Premio Olivetti per l'urbanistica.
Tra le opere architettoniche degli anni ‘50-‘70 si ricordano la Chiesa di Francavilla a Mare, Chieti (1948-58), la chiesa del villaggio "La Martella", Matera (1951-53), la scuola di Canton Vesco a Ivrea (1954-64), la Chiesa della Sacra Famiglia a Genova (1956-59), l’Esattoria Comunale della Cassa di risparmio a Ravenna (1962-68), città nella quale realizza anche la Scuola materna e asilo nido “Garibaldi”.
Agli inizi degli anni ‘70 fa parte del gruppo di artisti e architetti chiamati da Ludovico Corrao a dare nuova vita alla cittadina siciliana di Gibellina, distrutta dal terremoto del Belice, dove progetta la Chiesa Madre, realizzata nel 1972.
Oltre al lavoro di architetto e urbanista, si dedica anche all'insegnamento universitario prima a Roma (1949-51), poi a Napoli (1951-55) e a Firenze (1955-64). La sua carriera accademica si consolida infine a Roma, dove insegna dal 1965 al 1981, e dove forma diverse generazioni di architetti e urbanisti.
Studioso e pubblicista per le riviste “Metron”, “Urbanistica”, “Comunità”, “Casabella”, “Architettura d'oggi”, “La casa”, “Architettura: cronache e storia”, nelle sue pubblicazioni affronta soprattutto il tema della relazione tra architettura, urbanistica e sociologia.
Una delle sue ultime opere è il progetto per l’ampliamento e ristrutturazione del Teatro dell’Opera a Roma nel 1983.

-P. Ciorra, Ludovico Quaroni, 1911-1987. Opere e progetti, Electa, Milano 1989
-V. Quilici, Quaroni Ludovico, voce in Enciclopedia Italiana Treccani, III Appendice, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 1961
-A. Capanna, Quaroni Ludovico, voce in Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, Volume 85, Roma 1961
-Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane, consultato il 20/04/2020: http://architetturecontemporanee.beniculturali.it/architetture/

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