Artisti, artigiani, architetti, produttori

Orta Novarese (NO) , 1923 - Cellatica (BS) , 2017
architetto

Nasce a Orta novarese nel 1923. Quando giunge a Roma nel 1941 da Novara, affascinato dai temi del paesaggio e della geometria descrittiva - disciplina che con il calcolo matematico regola lo spazio tridimensionale - sceglie di diventare architetto, laureandosi all’Università La Sapienza di Roma nel 1946. Successivamente, sarà insignito di due lauree honoris causa in Scienze tecniche al Politecnico di Zurigo nel 1980, e in Storia dell’architettura alla Sorbonne di Parigi nel 2004. L’interesse per la scienza e la passione per la storia sono i due poli attorno ai quali nel corso degli anni costruirà l’impegno professionale di storico, progettista, urbanista. Dal 1955 al 1977 insegna Storia dell'architettura nelle università di Firenze, Venezia, Palermo e Roma, diventando in questo ambito una delle personalità italiane più influenti insieme a Bruno Zevi e Manfredo Tafuri. Dalla fine degli anni Cinquanta svolge attività di consulenza e, reduce da esperienze condotte nell’ambito di varie attività collegate con l’iniziativa pubblica, collabora al team di autori che realizza il villaggio INA Casa-Incis di Bologna (1957-1960). Questo episodio, uno dei più interessanti esempi di “neorealismo architettonico” in Emilia-Romagna, ripropone l’uso dell’antica “casa a corte” distaccandosi dalle tipologie tardo razionaliste delle “case in linea”.
Il centro focale della ricerca di Benevolo è orientato soprattutto alla città, con una particolare attenzione ai legami tra passato e futuro, per acquisire i caratteri identificativi della città storica da recuperare e rielaborare nei piani di recupero. Negli anni Sessanta fa da consulente durante la fase d’avvio del piano per la conservazione del centro storico di Bologna e, assieme a Tommaso Giura Longo e Carlo Melograni, partecipa a importanti proposte di intervento , tra cui il progetto per la sistemazione di piazza VIII Agosto e uno studio per l’isolato tra via Rizzoli e via Orefici. Al 1961 inoltre risale l’incarico per il progetto dei nuovi padiglioni espositivi della Fiera di Bologna.
È degli anni Settanta la realizzazione del Quartiere residenziale San Polo (1973-1975) a Brescia, solo in parte realizzato, e anche il recupero di circa ottocento alloggi del centro storico della città lombarda. Durante gli anni Ottanta è tra i protagonisti del dibattito per la sistemazione dell’area archeologica centrale di Roma e sull’ipotesi di abbattimento del Vittoriano.
Autore di libri fondamentali come Introduzione all’architettura (1970), Storia dell’architettura moderna (1973), Storia delle città (1976), Le origini dell’urbanistica moderna (1972), L’architettura del nuovo millennio (2006) e il libro-intervista La fine della città (2011), resta una personalità centrale a livello nazionale e internazionale nella disciplina della storia dell’architettura.
Fra i numerosi riconoscimenti ricevuti si ricordano il premio “Libera Stampa”, la Medaille de Histoire de l’Art (a Parigi), la Medaglia d’oro ai benemeriti della scuola della cultura e dell’arte (Presidenza della Repubblica Italiana, 2003).

Ricordando Leonardo Benevolo, in “Urbanistica: rivista bimestrale dell'Istituto nazionale di urbanistica”,158 (2016), pp. 12-53
L. Benevolo, T. Giura Longo, C. Melograni, La progettazione della città moderna, Roma-Bari, Laterza, 1977
L. Benevolo, Il riassetto del quartiere fieristico di Bologna. Dal concorso del 1961 alla configurazione attuale, in "Parametro", 216 (1996), pp. 20-25
L. Benevolo, Brescia S. Polo: un quartiere di Iniziativa pubblica, Roma 1976
G. Gresleri (a cura di), Guida di Bologna, Allemandi, Torino 2004, pp. 165-172.

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione, propri e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.