27 alloggi di edilizia residenziale pubblica
via Ponte Romano
Faenza (RA)
Gualdrini Giorgio progetto
1951
Obrizzi Claudio progetto strutture
1966
Peroni Marco progetto strutture
1965



Intervento di riqualificazione urbanistica in un'area sita tra le mura manfrediane e l'argine del fiume Lamone. Costruzione di 27 alloggi di edilizia residenziale pubblica in due corpi di fabbrica con corte interna e parcheggio interrato. Committente Comune di Faenza.

L'intervento, finanziato dal Comune di Faenza e dall'ACER di Ravenna, è volto alla riqualificazione urbanistica di un'area di pregio storico-paesaggistico. Le quattrocentesche mura manfrediane e l'argine occidentale del fiume Lamone avevano plasmato, fino alle pesanti saturazioni edilizie del XX secolo, il genius loci di questa parte di tessuto urbano extra moenia. Mediante la demolizione degli anonimi edifici collocati nell'area, il progetto ha voluto ripristinare un suggestivo canale visivo fra il fiume e le mura, conformando un'oblunga corte pedonale che dalla pubblica via si spinge fino all'argine. Il progetto è suddiviso in due diversi corpi di fabbrica sviluppati su tre piani fuori terra e gravitanti sulla corte interna, realizzata in guisa di giardino pensile a copertura del parcheggio interrato per 74 posti auto. L'edificio principale è costituito da 18 alloggi di varie dimensioni. Una libera interpretazione della tipologia a ballatoio consente di limitare l'effetto stecca attraverso ampie fenditure trasversali che alleggeriscono il peso degli involucri murali risolti -negli attacchi a terra- con il mattone a vista e -nelle fasce sottogronda- con l'intonaco scanalato. Queste fenditure permettono sia di annullare le possibilità di introspezione, sia di ricavare, al piano terra, spazi aperti per la socializzazione degli abitanti. Gli alloggi centrali sono provvisti di logge, terrazzi ed ampie vetrine esposte a sud, in grado di assicurare interessanti soluzioni bioclimatiche. Gli alloggi di testata privilegiano invece il rapporto visivo con l'argine del fiume (il sole che sorge) e con le mura (il sole che tramonta). Un generoso cornicione, sostenuto da pilastri metallici e sagomato assecondando le linee eliotermiche, unifica i volumi articolati e planimetricamente permeabili. Il ballatoio, esposto a nord, presenta una convessità planimetrica che spinge le fughe prospettiche verso le mura e verso il fiume. Il corpo di fabbrica più piccolo -9 alloggi aperti verso il fiume- è caratterizzato dalla libera aggregazione di tre blocchi indipendenti, saldati fra loro dal vano scala e dalla piastra di distribuzione.