Restauro di Palazzo Santa Margherita
Corso Canalgrande
Modena (MO)
Piazzi Stefano progetto
1949
Tundo Luigi progetto
1948



Progetto e realizzazione del restauro dell'ex convento Palazzo Margherita, da destinarsi a servizi culturali polivalenti.

Il restauro di Palazzo S. Margherita si colloca complessivamente nel programma attuato dal Comune di Modena per la riqualificazione di significativi complessi monumentali e la loro restituzione a funzione pubblica e culturale.
In questa politica di valorizzazione di importanti “contenitori storici” cittadini Palazzo S. Margherita, edificio di grande valore storico per la peculiare collocazione urbanistica, è andato assumendo il significativo ruolo di polo cittadino delle arti e della cultura.
Le vicende che hanno interessato il complesso hanno consegnato un edificio, prima del restauro, in cui l’organizzazione degli spazi e dei percorsi era stata ripetutamente stravolta e solo grazie ad un’accurata ricerca storica è stato possibile procedere al recupero degli ambienti e dei percorsi principali.
L’edificio ospita oggi, oltre alla sede del Patronato dei Figli del Popolo, la Biblioteca civica “Antonio Delfini”, la Galleria Civica, il Liceo Musicale e il Museo della Figurina, configurandosi quindi come vero e proprio polo culturale della città.
Il progetto generale è stato studiato a partire dalla lettura delle diverse straordinarie situazioni offerte dalla varietà degli spazi presenti all’interno del complesso monumentale individuando il sistema di percorrenze orizzontali e verticali ancora riconoscibili pur nella manipolazione degli spazi e dei luoghi perpetrate nel tempo; si sono così individuate e riproposte le percorrenze conventuali dei chiostri e dei corridoi interni cercando di leggere in maniera filologica le preesistenze, collegando tali spazi e riportando alcune delle strutture esistenti a funzioni legate semplicemente alla sicurezza. Lo sforzo maggiore è stato quello di cogliere i messaggi che il manufatto trasmetteva, coordinarli, vagliarli, confrontarli e, successivamente, selezionare i contenuti con il confronto con tutte le forze culturali della città e del territorio.
Si è cercato di ottenere una restituzione dello spessore storico-culturale dell’edificio, quasi stratigrafica, il più possibile vicina al metodo archeologico, che consente di leggere le diverse realtà che si sono succedute nella storia dell’edificio attraverso i segni che le diverse epoche e le differenti e successive addizioni e trasformazioni hanno ed esso imposto.
La progettazione e la realizzazione dell’opera, conclusasi nel 2006, sono state articolate in diversi stralci funzionali.
Il 1° e il 2° stralcio funzionale hanno riguardato interventi di demolizione delle superfetazioni interne e di consolidamento strutturale, il 3° stralcio ha riguardato il recupero di un’ala dell’edificio con destinazione Liceo Musicale “Orazio Vecchi”, il 4° stralcio ha riguardato interventi per il recupero del piano terra e di parte del primo piano con destinazione Biblioteca Civica “A. Delfini”, il 5° stralcio ha riguardato gli interventi per il recupero di parte del primo piano con destinazione Galleria Civica d’Arte Moderna e il 6° stralcio ha riguardato l’ampliamento della Galleria Civica d’Arte Moderna, della Biblioteca Civica e degli uffici e la progettazione del Museo della Figurina.
Il restauro ha riguardato gli aspetti architettonico-figurativi, strutturali, impiantistici necessari per la conservazione e la rifunzionalizzazione del complesso, fino all’allestimento museale e illuminotecnico e alla progettazione degli arredi su misura degli spazi oggetto dell’intervento.