Nuovo ingresso al Palazzo Comunale
Piazza Grande
Modena (MO)
Dezzi Bardeschi Marco progetto e direzione lavori
1934/ 2018
Fontana Lucio progetto
1963

Consorzio Artigiano Raffaele Rumolo, Roma (costruzione)


Realizzazione del nuovo ingresso al Palazzo Comunale di Modena. Committente Comune di Modena.

A partire dal 2002 una riflessione avviata dall'amministrazione sul progetto di restauro degli edifici storici pubblici nel centro storico, ha portato alla trasformazione di molti complessi, ex convento S. Paolo a sede di istituzioni scolastiche, ex convento di San Geminiano in sede della biblioteca della facoltà di giurisprudenza, ad esempio, e, intervenendo con un programma generale sul Palazzo comunale, alla realizzazione del nuovo ingresso.
Non si è solamente deciso di intervenire sui negozi situati al piano terra del Palazzo comunale sul lato meridionale del portico, ma si è dato vita ad un progetto più vasto da molti punti di vista, innanzitutto si è assecondato il Piano per il centro storico di Modena redatto da Pier Luigi Cervellati, riaprendo il passaggio che mette in comunicazione Piazza Grande, il cortile interno e la via Scudari, e soprattutto è diventata un'occasione per rendere manifesta l'identità di una collettività attraverso la valorizzazione di uno dei suoi luoghi più rappresentativi.
Il nuovo ingresso, risultato di un rigoroso intervento di conservazione e contemporaneamente di un affascinante progetto di valorizzazione, è una vera e propria stanza delle meraviglie, una Wunderkammern della storia del palazzo e della città, occupa infatti il sedime dell'originario nucleo medioevale del Palacio Urbis la cui edificazione risale alla prima metà dell'XI secolo, poi ampliato nel XIII.
L'indagine stratigrafica condotta sulle murature, il pavimento e le volte, ha portato alla luce oltre a questo, un 'affascinante intrico di sovrapposizioni di parti murarie appartenenti alle diverse epoche fino a quelle degli anni '80 del Novecento, che si è scelto di mostrare completamente senza interventi di mascheramento, proprio per documentare visibilmente la presenza della storia della comunità attraverso l'evoluzione del luogo simbolo del potere laico.
Una leggera passerella zigzagante permette il passaggio aereo sopra gli scavi archeologici avvicinandosi di volta in volta ai punti di interesse posti sui muri debitamente documentati e spiegati.
La decorazione, volutamente dipinta con un linguaggio semplice e illustrativo, di Vittorio Locatelli del sistema di costellazioni del giorno 22 aprile, data della liberazione della città, completa il carattere didattico e suggestivo del luogo.