Cimitero Israelitico: restauro della Sala delle Preghiere
via San Cataldo
Modena (MO)
Braida Ilaria progetto e direzione lavori
1962

Ruosi Eden (progetto)
L'Arca s.r.l., Modena (costruzione)


Restauro della Sala delle Preghiere del Cimitero Israelitico di Modena, sito nel complesso del Cimitero metropolitano della città.
L'esigenza di dotarsi di un luogo per la sepoltura diventa indispensabile per la comunità israelitica di Modena a partire dalla prima metà del cinquecento quando, a seguito di una massiccia immigrazione dalla Spagna, il numero di ebrei residenti in città aumentò in modo considerevole.
Fino ad allora, non vi era stato un luogo destinato a cimitero israelitico, ma ogni famiglia si dotava in modo autonomo di un appezzamento di terreno dove seppellire i propri defunti.
Agli inizi del novecento la comunità ebraica locale manifestò la necessità di avere il proprio cimitero all'interno o comunque adiacente al cimitero monumentale. Questo per interrompere l'isolamento storico e collocarsi all'interno del cimitero cittadino, dimostrando nei fatti la volontà di essere ebrei, ma modenesi.
Assegnato un lotto di terreno a ponente rispetto al cimitero monumentale, l'edificio per il rito funebre fu realizzato quasi al centro dell'area.
Il nuovo cimitero israelitico venne ufficialmente aperto il 18 ottobre 1903. Intorno all'area destinata alle sepolture venne realizzato un muro di cinta, con un cancello sormontato dalla stella di David prospiciente la strada.
Dall'edificio funerario si dipartivano a raggiera i percorsi interni del cimitero, con i prati destinati alle inumazioni.
L'edificio diventava così fulcro dell'intera composizione e rappresentava l'unico elemento architettonico esistente, dato che per la cultura e la tradizione ebraica, non era necessario dimostrare culto verso i defunti attraverso la realizzazione di tombe monumentali o cappelle funerarie.
Il primo stralcio dei lavori ha avuto come obiettivo il recupero delle parti esterne dell’edificio: il restauro della copertura, il rifacimento delle finiture dei paramenti murari.
Di particolare interesse è stato il restauro degli elementi decorativi posti in copertura: si tratta di due bracieri di forma tronco conica poggianti su zampe di leone.
Sono stati ricostruiti gli elementi mancanti ed è stato steso un protettivo al fine di colmare eventuali cavillature.
Il fuoco è spesso metafora della presenza di Dio e nella totale assenza, nella tradizione religiosa ebraica, di rappresentazioni iconografiche, il fuoco è sinonimo di sacro, di Dio.
Anche nel caso della cappella israelitica, le decorazioni sommitali sono costituite da elementi architettonici dove è riprodotta la forma della fiamma.