Immagine pubblicitaria tratta da: Cerannuario 1983-1984, p. 160
Immagine pubblicitaria tratta da: Cerannuario 1984-1985, p. 135
Immagine pubblicitaria tratta da: Ca Ceramica per l'Architettura, n. 3, dicembre 1988 [p. 91]
Immagine pubblicitaria tratta da: CER il giornale della Ceramica, settembre 1988 [p. 17]
Immagine pubblicitaria tratta da: Cerannuario 1993-1994, p. 177
Articolo tratto dal periodico: Ca Ceramica per l'Architettura, n. 22, 1995
Castelnovo di sotto

Ceramica Campeginese Soc. Coop a R.L.

Dati Storici
Caratteristiche produttive
produzione di pavimenti ceramici
produzione di rivestimenti ceramici
produzione di pezzi speciali ceramici

Bicottura
Monocottura chiara (grès chiaro)
Loghi e Marchi
Logo


Bibliografia
Notario A./ Meduri D.
Piastrelle italiane di ceramica. Elementi di cronologia 1900-2012
2014
pp. 73-74


Campeginese Coop
Cer il giornale della ceramica
Campeginese Coop. Naz: Edile Soc. Coop a r.l.
1989
p. 97


Cer il giornale della ceramica
Pallacanestro Campeginese
1994
p. 27


Via San Biagio 75
Castelnovo di sotto (RE)

Fondazione: 1939
Le origini dell’azienda di Campegine affondano nei primi anni del Novecento in territorio reggiano. Nasce in qualità di cooperativa di stampo edile. Raggiunge un periodo rigoglioso negli anni a seguire il secondo conflitto bellico attraverso importanti interventi urbanistici, una prospettiva lontana che la portò ad affermarsi, attraverso interventi urbanistici, in un settore che in seguito confluì in una grande realtà produttrice di ceramica industriale.

La sua storia ha inizio con la Cooperativa muratori che si sciolse nel 1923 e dopo sette anni andò a concretizzarsi attraverso la “Cooperativa nazionale edile” fondata da 12 muratori, ex soci della società precedente. Importanti interventi in cui l’azienda si affermò furono i lavori svolti per l’aeroporto di Reggio. Pertanto l’azienda, nel 1941, si ampliò estendendosi in una nuova sede operativa. Attraversò un lungo periodo di arresto produttivo a causa del secondo conflitto bellico mondiale. Nel corso della prima metà degli anni Cinquanta, la Cooperativa nazionale edile, sprovvista di titoli specifici, attraverso il Consorzio Cooperative di produzione e Lavoro (CCPL), riuscì a intraprendere grandi interventi a carattere urbanistico; il sottopassaggio sulla Porrettana, precedentemente distrutto dai tedeschi, grandi strutture a Milano, Monza e Brianza. Negli anni Sessanta, con il boom dell’edilizia immobiliare, la Cooperativa entra nel suddetto segmento di mercato nonostante le contrarietà del Consorzio. L’Azienda, affermandosi nella costruzione di fabbricati per privati, volle dare una svolta alla Cooperativa valutando un nuovo sistema edile ma a carattere commerciale: la vendita diretta divisa in due categorie: produzione dei solai prefabbricati e ceramica. La scelta nel 1960 di sviluppare la produzione ceramica deriva dall’esigenza di sanare la disoccupazione femminile di Campegine. L’azienda comincia la produzione di piastrelle in bicottura collocata in due stabilimenti: Campegine e Castelnovo Sotto (Reggio nell'Emilia) andando a specializzarsi in una sede, nella produzione di supporto biscottato mentre nell’altra, si perfeziona in smalteria. Una realtà industriale, che negli anni Settanta, acquisisce prestigio sia sul mercato nazionale che internazionale grazie alle prestigiose tecniche decorative. Nel 1976, Ceramica Campeginese, valuta l’unificazione con Coopsette ma dopo una serie di dibattiti, il progetto non va a concretizzarsi. Sotto la guida del Presidente Luigi Rozzi, favorevole alla fusione con Coopsette, l’azienda interviene con una determinante ristrutturazione dei locali operativi e integrazione di nuovi impianti dedicati alla monocottura che apportarono, negli anni Ottanta, un fatturato quintuplicato. Nel corso dei primi anni Ottanta decide di porre l’attenzione allo sviluppo estetico creando una bicottura firmata affidandosi alle ideazioni della nota stilista italiana Roberta Di Camerino che portò all’azienda un pregevole successo. Nel 1986 la produzione di solai viene sostituita con una più redditizia: i laterizi. In occasione del Cersaie ’89. oltre alle ultime creazioni della linea "Designed" della famosa stilista Roberta Di Camerino, è stata presentata: “Bagliori”, piastrelle in bicottura nel formato 20x33,5, una serie dal carattere complesso e virtuoso che ha riscosso un notevole successo. Una significativa produzione di listelli, pezzi speciali e inserti che andavano ad arricchire pannelli decorativi, riportando uno stile strettamente legato alla natura. Una profusione di motivi vegetali, animali e conchiglie che spesso suggerivano immaginari marittimi. La creazione di questi piccoli capolavori ceramici, erano il frutto di complesse applicazioni stratificate da diverse tecnologie al passo con i tempi. Era il periodo in cui si poneva l’attenzione alla tecnica idrorepellente che generava delicati rilievi grazie agli spostamenti degli smalti abbinandola a particolari combinazioni cromatiche. Ceramiche Campeginese si affermò tramite un’efficace rete commerciale particolarmente attiva in Germania. Nel 1990 si unisce a Coop Sette SC e di conseguenza fa il suo ingresso in qualità di sponsor nel campionato nazionale di pallacanestro conquistando il suo posto nella serie A1. Era il 1993, quando Ceramica Campeginese decide di integrare una linea aggiuntiva alla produzione di piastrelle: “Xenia, sistema integrato per l’arredamento”, una nuova prospettiva volta alla ceramica d’arredo, un prodotto d’elite.

“Non è come qualcuno pensa, un semplice affare di famiglia. Noi stiamo cercando di rafforzare il marchio Campeginese su tutto il mercato e stiamo lavorando per questo obiettivo in varie direzioni. La sponsorizzazione della Pallacanestro Reggiana si inquadra in questa strategia”.
Cit. Romualdo Paterlini, Direttore, 1994


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