Museo Civico Archeologico Etnologico
Largo Porta S. Agostino, 337
Modena
bronzo/ fusione piena
Antico Egitto/ Epoca Tarda (664 a.C. - 332 a.C.)
cm 2,5 (la) 8 (lu)
n. EG69
Gli ex-voto a immagine del dio Osiride mostrano un’iconografia piuttosto costante e duplice: figura stante, con piedi giunti, e figura seduta su un trono. I bronzetti di Modena presentano la sola tipologia stante; tutti, ad eccezione di EG69 e EG70, conservano il perno per l’ancoraggio su una base, ora perduta. Il dio è sempre mummiforme, avvolto nel tipico sudario, e regge in mano il flagello nekhekh e lo scettro heqa, simboli del potere regale da lui rappresentato; le mani possono essere affrontate sul petto alla stessa altezza, sovrapposte o incrociate come le braccia. Il dio indossa nella maggior parte dei casi la corona atef, ossia la corona bianca dell’Alto Egitto fiancheggiata da due piume di struzzo, o ancora la sola corona bianca hedjet, come nel caso di EG67. Essa può essere tuttavia anche dotata di corna d’ariete che protrudono da entrambi i lati, come per gli esemplari EG68 e EG69. Tutti le statuine sono state prodotte con la tecnica della fusione piena, metodo migliore per la realizzazione della piccola plastica in metallo. Il restauro ha permesso di determinare che gli esemplari modenesi erano ricoperti interamente da foglia d’oro, ancora ben visibile sul bronzetto EG65. La pratica di impreziosire gli ex-voto in bronzo applicando una doratura è ben documentata nell’ambito della devozione privata: essa riflette la volontà di aumentare il valore intrinseco dell’offerta, secondo una concezione per cui a maggior valore corrisponde un maggior favore da parte della divinità. In EG65 il divario qualitativo fra il materiale di base e la doratura è particolarmente evidenziato nell’estrema corrosione del bronzo sottostante.

Provenienza ignota. Dono Campori