Largo Porta S. Agostino, 337
Modena
tracce di policromia
reperti funerari
Traduzione del testo: “Parole dette da Neit: Io distendo le mie braccia su colui che è in me, io veglio sul fanciullo del Kap, amato dal suo signore, Itenem”.
Provenienza ignota. Dono o acquisto di Pietro Gennari, 1830.
Una peculiarità di questo set di canopi, seppur incompleto, consiste nell’indicazione del nome della divinità tutelare non solo sul corpo del vaso, ma anche sul rispettivo coperchio. Ciò permette di affermare che il coperchio attribuito a EG25 appartiene in realtà a un altro canopo del medesimo set, dalla collocazione ignota. Su di esso si legge il nome della dea Iside, tutrice di Imset e custode del fegato.
Il singolare nome del defunto Itenem, attestato anche in una stele di un omonimo al British Museum (EA322) e su un ushabti al Rijksmuseum van Oudheden di Leiden (AST34), così come la sua titolatura e alcuni accorgimenti grafici, circoscrivono l’orizzonte cronologico dei due canopi al Nuovo Regno.