Collezione Alfredo Brandolini
Aves
Accipitriformes
Accipitridae
cm 54,0 (a) 30,0 (la) 86,0 (lu)
n. 953
Dono del Conte Orsi Mangelli.
«Rarissima. Una giovane Aquila fu presa nella pineta di Classe nell’inverno del 1880 (la temperatura rigidissima fece seccare in quell’anno molte migliaia di pini). Conservata per molti anni dal Conte Ferdinando Rasponi, passò poi al nipote Baldini. Un’altra giovane Aquila fu colta in località Umana presso S. Alberto il 29 ottobre 1933 ed è nella collezione Bentivogli, ora Garavini. Il 22 dicembre 1954 venne catturata nella riserva Mangelli a Primo ed è conservata nella casa di caccia dei Conti Mangelli. Notizie riguardanti la sua comparsa devono essere accolte con prudenza perché la specie è facilmente confusa con L’Aquila di mare che è assai meno rara. »
Dice Francesco Ginanni nella “Istoria delle pinete ravennati”;
“Benché l’Aquila reale non abbia qui ritrovato suo nido vi è però qualche volta portata, e una vi fu presa negli anni addietro dai cacciatori e fattami vedere per enorme peso e per grandezza singolare". E Camillo Zampieri nel libro “Produzioni naturali nel museo Ginanni in Ravenna” scrive che nel sudetto museo c’erano “la testa e le gambe coi piedi” di un’Aquila reale, e anche un suo uovo: ma questo, come tanti altri oggetti del museo, era certamente di provenienza non ravennate. Nella raccolta Malmerendi di Faenza si trovava un'Aquila reale maschio colta a S. Cassiano di Brisighella il 25 giugno 1932, ma è andata distrutta durante la guerra del 1944.
cit. 'Gli uccelli del museo Brandolini' - Azelio Ortali - pag.212