Museo Storico "Dante Foschi"
Via Piero Maroncelli, 3 (c/o Palazzo del Mutilato)
Forlì (FC)
manifattura italiana
giberna

velluto,
lamina/ argentatura/ doratura,
lamina di rame,
plastica
mm 150 (la) 82 (a) 33 (p)
secc. XIX/ XX (1860 - 1945)
Giberna con corpo rettangolare in lamina metallica argentata ricoperta esternamente di velluto nero; i laterali sono rinforzati da lamina zigrinata color rame e presentano, all'interno di cornici decorate da greche, due ganci a moschettone per l'attacco alla bandoliera, fermati internamente da viti con rosetta. La parte frontale di chiusura è esternamente in lamina di rame, con applicato il fregio dell'arma in argento (due cannoni incrociati sotto alla granata fiammeggiante) e l'orlo in metallo dorato, mentre internamente è rivestita di materiale plastico nero. Il congegno di chiusura è in sottile lamina dorata.



Giberna da bandoliera per Grande Uniforme da Ufficiale d'Artiglieria.
La bandoliera, con relativa giberna, era un accessorio indispensabile per le truppe a cavallo ed armate di pistola (Carabinieri, Cavalleria ed Artiglieria), ma col tempo la sua utilità pratica andò scemando, arricchendosi però d'ornamenti fino a diventare un simbolo dello status d'Ufficiale da sfoggiare con la grande uniforme. Fino al 1915 tali accessori rimasero appannaggio delle sole Armi a Cavallo e il loro colore era dettato da quello dei bottoni delle relative uniformi, dipendendo così dall’arma di appartenenza: argento per Cavalleria e Carabinieri, oro per Artiglieria. Con lo scoppio della prima guerra mondiale l’uso della bandoliera e della giberna fu abolito per essere ripristinato nel 1926, quando venne esteso agli Ufficiali di tutte le Armi (non più solo quelle a cavallo). Nel 1934, con la riforma Baistrocchi delle uniformi, si decise poi di uniformare al colore dorato i bottoni delle uniformi di quasi tutte le armi dell’Esercito, adottando anche un unico tipo di bandoliera di colore dorato. Gli accessori dell’Artiglieria rimasero però sempre riconoscibili: la bandoliera, infatti, si differenziava per la forma dei decori, mentre la giberna non era color argento e decorata sul fronte con l’aquila sabauda come per tutti gli altri corpi, ma, come quella in esame, di colore dorato e ramato e con il fregio dell’arma sul fronte.