Mondaino

Rocca Malatestiana
Mondaino

La Rocca Malatestiana di Mondaino, Archivio fotografico dell'Assessorato al Turismo della Provincia di Rimini
Piazza Maggiore 1
Mondaino (RN)
tel 0541 981674 - festivi 366 2078470
La Rocca di Mondaino è un maestoso edificio difensivo. Il Palatium risale probabilmente al secolo XII, mentre le parti adiacenti sono state ampliate nel corso dei secoli, con interventi notevoli nel XV all'epoca di Sigismondo Pandolfo Malatesta e Papa Giulio II, poi con un massiccio intervento a metà secolo XVI per adeguare “il muraglione” alla guerra con armi da fuoco del tempo. Attorno al 1820 è stato costruito il magnifico loggiato a crescente, probabilmente opera del brillante architetto pontificio Ruffillo Righini, delineando la piazza circolare detta dai mondainesi “la padella”. La Rocca ed il castello, con le mura che circondano l'intero abitato, hanno subito ben sette assedi tra medioevo e rinascimento. Al suo interno, il visitatore può ammirare i resti dei dipinti a secco nella Sala consigliare e il pregevole affresco di Bernardino Dolci nella Sala del Durantino, proveniente dal vicino Convento di San Bernardino e Santa Chiara, oltre alle insegne di famiglie ancora da interpretare.

I Musei di Mondaino sono divisi in tre sezioni: Museo Paleontologico, Museo delle Maioliche e della Torre Portaia (cassero). Vi si può trovare una interessante collezione di fossili marini risalenti a 10 milioni di anni fa, quando l'appennino romagnolo era ancora parzialmente sommerso dalle acque (museo paleontologico). Gli studiosi di paleontologia hanno iniziato a frequentare i dintorni del paese alla ricerca di fossili fin dal XIX secolo, fino ad attirare nel dopoguerra Pietro Zangheri, ricercatore molto noto nell'ambiente a geologi e naturalisti. Di recente, si è rinvenuto un pregevole bassorilievo raffigurante un basilico tardo medievale, conservato nell'ingresso del Museo. Una suggestiva ricostruzione del posto di guardia è situata nel cassero (la porta d'ingresso al castello), con ottime riproduzioni di manufatti del XV secolo: una colubrina (pezzo d'artiglieria), armi in asta, spade, corazza, elmo e persino giochi da tavolo e carte molto simili a quelle odierne romagnole. Adiacente alle mura del castello si può visitare l'esposizione di maioliche mondainesi, testimonianza di una pregevole produzione tardo rinascimentale, della quale fino agli anni '80 non si conosceva nemmeno l'esistenza. Con tutta probabilità, parte dei capolavori appartenuti alle collezioni nobiliari del rinascimento, oggi attribuiti alla scuola urbinate, andrebbero analizzati di nuovo perché probabilmente attribuibili alla produzione mondainese.



Bibliografia

Pezzoli S.
I municipi e la nazione. I palazzi comunali dell'Emilia-Romagna fra patrimonio, storia e società
Bologna
2012

Piazza Maggiore 1
Mondaino (RN)
tel 0541 981674 - festivi 366 2078470
La Rocca di Mondaino è un maestoso edificio difensivo. Il Palatium risale probabilmente al secolo XII, mentre le parti adiacenti sono state ampliate nel corso dei secoli, con interventi notevoli nel XV all'epoca di Sigismondo Pandolfo Malatesta e Papa Giulio II, poi con un massiccio intervento a metà secolo XVI per adeguare “il muraglione” alla guerra con armi da fuoco del tempo. Attorno al 1820 è stato costruito il magnifico loggiato a crescente, probabilmente opera del brillante architetto pontificio Ruffillo Righini, delineando la piazza circolare detta dai mondainesi “la padella”. La Rocca ed il castello, con le mura che circondano l'intero abitato, hanno subito ben sette assedi tra medioevo e rinascimento. Al suo interno, il visitatore può ammirare i resti dei dipinti a secco nella Sala consigliare e il pregevole affresco di Bernardino Dolci nella Sala del Durantino, proveniente dal vicino Convento di San Bernardino e Santa Chiara, oltre alle insegne di famiglie ancora da interpretare.

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I Musei di Mondaino sono divisi in tre sezioni: Museo Paleontologico, Museo delle Maioliche e della Torre Portaia (cassero). Vi si può trovare una interessante collezione di fossili marini risalenti a 10 milioni di anni fa, quando l'appennino romagnolo era ancora parzialmente sommerso dalle acque (museo paleontologico). Gli studiosi di paleontologia hanno iniziato a frequentare i dintorni del paese alla ricerca di fossili fin dal XIX secolo, fino ad attirare nel dopoguerra Pietro Zangheri, ricercatore molto noto nell'ambiente a geologi e naturalisti. Di recente, si è rinvenuto un pregevole bassorilievo raffigurante un basilico tardo medievale, conservato nell'ingresso del Museo. Una suggestiva ricostruzione del posto di guardia è situata nel cassero (la porta d'ingresso al castello), con ottime riproduzioni di manufatti del XV secolo: una colubrina (pezzo d'artiglieria), armi in asta, spade, corazza, elmo e persino giochi da tavolo e carte molto simili a quelle odierne romagnole. Adiacente alle mura del castello si può visitare l'esposizione di maioliche mondainesi, testimonianza di una pregevole produzione tardo rinascimentale, della quale fino agli anni '80 non si conosceva nemmeno l'esistenza. Con tutta probabilità, parte dei capolavori appartenuti alle collezioni nobiliari del rinascimento, oggi attribuiti alla scuola urbinate, andrebbero analizzati di nuovo perché probabilmente attribuibili alla produzione mondainese.



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