Pianello Val Tidone

Rocca Dal Verme
Pianello Val Tidone

largo Dal Verme, 46
Pianello Val Tidone (PC)
tel 0523 492 111 (UIT Piacenza)
Nell'estremo lembo occidentale del Piacentino confinante con il Pavese, Pianello è situato nella media valle del Tidone, alla confluenza con il Chiarone, tra Borgonovo e Bobbio.

La prima fortificazione
Antica via di collegamento tra bassa Lombardia, Liguria e Toscana lungo la strada che conduceva a Bobbio - utilizzata anche come collegamento tra la Francigena e la via degli Abati - l'area appartenne dal VII secolo all'abbazia bobbiese di San Colombano, per passare nel secolo XI al monastero piacentino di San Savino che la tenne fino agli ultimi decenni del Duecento.
Il sito venne fortificato nei primi secoli del secondo millennio, forse come presidio vallivo della vicina rocca d’Olgisio, con una struttura a base quadrata dotata di una torre, distrutta nel 1164 dall’imperatore Barbarossa e nuovamente attaccata ottant'anni dopo dalle truppe di re Enzo, figlio di Federico II.

La rocca dei Dal Verme
La rocca originaria venne ristrutturata e ampliata - contestualmente alla nascita del borgo - alla fine del secolo XIV dal capitano di ventura Jacopo Dal Verme, che nel 1378 aveva ottenuto da Gian Galeazzo Visconti la signoria della val Tidone con i feudi di Pianello, Borgonovo e Rocca d’Olgisio, integrati poi dal vescovo di Bobbio con altri possedimenti nella valle.
Dopo il breve dominio sulla val Tidone dato agli Arcelli ai primi del Quattrocento, e respinte per via legale le pretese avanzate su Pianello da Niccolò Piccinino, nel 1436 Filippo Maria Visconti concesse al suo condottiero Luigi Dal Verme i feudi e il titolo comitale di Bobbio, Voghera e Castel San Giovanni, consolidando così lo ‘stato’ vermesco, esteso tra val Tidone e val Trebbia, che non ebbe però mai riconoscimento formale della propria autonomia.

Da palazzo signorile a sede municipale e museale
I Dal Verme – che nel 1485 avevano subito la confisca dei loro feudi, assegnati a Galeazzo Sanseverino, genero di Ludovico il Moro – ebbero conferma dei loro diritti nel 1502 dall’imperatore e dieci anni dopo dal papa, riottenendoli in via definitiva solo nel 1521 grazie al nuovo imperatore Carlo V. Già nel 1530 però una divisione ereditaria portò alla divisione dei possedimenti del casato tra la contea di Bobbio comprendente, la val Tidone e la rocca d’Olgisio e quella di Voghera con l’Oltrepo pavese.
Nel corso del Seicento la rocca di Pianello fu oggetto di importanti interventi che la trasformarono in una residenza signorile, tornando con l’estinzione dei Dal Verme alla camera ducale.
Dopo l’acquisto da parte del comune che ne ha fatto la sede municipale, nel 1979 l'edificio è stato oggetto di importanti lavori di ristrutturazione; gli interventi effettuati nel corso degli anni Novanta negli spazi sotterranei hanno consentito l’inaugurazione nel 1999 del museo archeologico che raccoglie i reperti archeologici della val Tidone e della vicina val Luretta dall'età neolitica al medioevo.

VISITA
Posta al centro del paese, la rocca è costituita dalla compresenza di due nuclei di età diverse.
La struttura più antica presenta una base quadrata, appoggiata su due volte a botte in pietra e sostenuta da possenti mura di circa un metro e mezzo di spessore alla base.
All’ampliamento vermesco si deve la realizzazione - fuori asse rispetto al blocco primitivo, forse per adeguarlo alla morfologia del terreno sull’argine del torrente - di un corpo di fabbrica più esteso, attorno al quale prese forma il borgo fortificato, come evidenzia il voltone di accesso alla piazza.


Valli e Strade storiche

Ambiti territoriali presidiati dal castello:

valle Tidone,
via Romea Francigena | degli Abati
Casati e istituzioni

Signori del castello tra medioevo e età moderna:

Abbazia di San Colombano,
Arcelli,
Dal Verme
Bibliografia
largo Dal Verme, 46
Pianello Val Tidone (PC)
tel 0523 492 111 (UIT Piacenza)
Nell'estremo lembo occidentale del Piacentino confinante con il Pavese, Pianello è situato nella media valle del Tidone, alla confluenza con il Chiarone, tra Borgonovo e Bobbio.

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La prima fortificazione
Antica via di collegamento tra bassa Lombardia, Liguria e Toscana lungo la strada che conduceva a Bobbio - utilizzata anche come collegamento tra la Francigena e la via degli Abati - l'area appartenne dal VII secolo all'abbazia bobbiese di San Colombano, per passare nel secolo XI al monastero piacentino di San Savino che la tenne fino agli ultimi decenni del Duecento.
Il sito venne fortificato nei primi secoli del secondo millennio, forse come presidio vallivo della vicina rocca d’Olgisio, con una struttura a base quadrata dotata di una torre, distrutta nel 1164 dall’imperatore Barbarossa e nuovamente attaccata ottant'anni dopo dalle truppe di re Enzo, figlio di Federico II.

La rocca dei Dal Verme
La rocca originaria venne ristrutturata e ampliata - contestualmente alla nascita del borgo - alla fine del secolo XIV dal capitano di ventura Jacopo Dal Verme, che nel 1378 aveva ottenuto da Gian Galeazzo Visconti la signoria della val Tidone con i feudi di Pianello, Borgonovo e Rocca d’Olgisio, integrati poi dal vescovo di Bobbio con altri possedimenti nella valle.
Dopo il breve dominio sulla val Tidone dato agli Arcelli ai primi del Quattrocento, e respinte per via legale le pretese avanzate su Pianello da Niccolò Piccinino, nel 1436 Filippo Maria Visconti concesse al suo condottiero Luigi Dal Verme i feudi e il titolo comitale di Bobbio, Voghera e Castel San Giovanni, consolidando così lo ‘stato’ vermesco, esteso tra val Tidone e val Trebbia, che non ebbe però mai riconoscimento formale della propria autonomia.

Da palazzo signorile a sede municipale e museale
I Dal Verme – che nel 1485 avevano subito la confisca dei loro feudi, assegnati a Galeazzo Sanseverino, genero di Ludovico il Moro – ebbero conferma dei loro diritti nel 1502 dall’imperatore e dieci anni dopo dal papa, riottenendoli in via definitiva solo nel 1521 grazie al nuovo imperatore Carlo V. Già nel 1530 però una divisione ereditaria portò alla divisione dei possedimenti del casato tra la contea di Bobbio comprendente, la val Tidone e la rocca d’Olgisio e quella di Voghera con l’Oltrepo pavese.
Nel corso del Seicento la rocca di Pianello fu oggetto di importanti interventi che la trasformarono in una residenza signorile, tornando con l’estinzione dei Dal Verme alla camera ducale.
Dopo l’acquisto da parte del comune che ne ha fatto la sede municipale, nel 1979 l'edificio è stato oggetto di importanti lavori di ristrutturazione; gli interventi effettuati nel corso degli anni Novanta negli spazi sotterranei hanno consentito l’inaugurazione nel 1999 del museo archeologico che raccoglie i reperti archeologici della val Tidone e della vicina val Luretta dall'età neolitica al medioevo.

VISITA
Posta al centro del paese, la rocca è costituita dalla compresenza di due nuclei di età diverse.
La struttura più antica presenta una base quadrata, appoggiata su due volte a botte in pietra e sostenuta da possenti mura di circa un metro e mezzo di spessore alla base.
All’ampliamento vermesco si deve la realizzazione - fuori asse rispetto al blocco primitivo, forse per adeguarlo alla morfologia del terreno sull’argine del torrente - di un corpo di fabbrica più esteso, attorno al quale prese forma il borgo fortificato, come evidenzia il voltone di accesso alla piazza.


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