Antonioni Michelangelo
1912/ 2007
disegno

carta/ tecnica mista
mm 167 (la) 120 (a)
sec. XX (1957 - 1962)
n. 4877
Nel cinema di Michelangelo Antonioni il rimando all’arte contemporanea avviene attraverso un processo complesso e sottile. Stando alle parole del regista, l’apparizione di una data opera in un suo lungometraggio non deve essere considerata una pura e semplice citazione, “quanto piuttosto l’espressione di un cineasta colto, che opera in un dato momento storico e culturale e che rielabora il proprio linguaggio sulla base di suggestioni tratte anche dalle arti figurative” (Guidi in Ferrara 2013, p. 259). Antonioni afferma che inserire Balla, Vedova o un de Chirico in un’inquadratura “è un fatto mediato, che nasce spontaneamente in quanto sono io, seguendo la pittura moderna, evidentemente mi sono orientato verso un certo gusto, una certa maniera” (ibidem).
Oltre a seguire la pittura, il regista la pratica periodicamente. E nel presente caso sono chiare le influenze dell’espressionismo astratto e dell’informale.