Collezione di Ceramiche Artistiche Sassolesi. Mostra Permanente
Via Statale Est, 3 (c/o Villa Vigarani Guastalla)
Fiorano Modenese

Sito web
Nel 1999 Emilceramica Group ha completato la ristrutturazione di Villa Vigarani-Guastalla, storico edificio seicentesco opera di Gaspare Vigarani e che ospita la collezione delle antiche ceramiche artistiche sassolesi, dalla manifattura Dallari a quella dei Rubbiani. Le 'manifatture" sono degli stabilimenti che realizzarono il primo passo verso l'industrializzazione. I lavori venivano ancora svolti a mano, ma secondo criteri industriali come quelli della produzione in serie o della divisione dei compiti.
Le testimonianze del XVIII sono: vasetti in maiolica Dallari, del 1756 ca., con decorazioni "alla Rouen" d'ispirazione lodigiana; zuppiere e vassoi in cui si riconosce la mano del pittore sassuolese Pietro Lei (1740-1814). Quando la manifattura passò al conte Ferrari Moreni s'introdusse l'uso della terraglia con cui vennero realizzati vasetti, vasi, piatti, vassoi, coppe, tazze, zuppiere e statuette di gusto romantico, con alcune tarde decorazioni chinoiserie. La terraglia della fabbrica del Ferrari Moreni interpreta nelle forme semplici, ma aggraziate senza ostentazione, nella bicromia di bianco e azzurro (i colori di Casa d'Este) e nei decori, il gusto dell'aristocrazia borghesizzata (e viceversa) modenese nel corso della Restaurazione austroestense.
L'attività dei Rubbiani documenta l'evoluzione della Fabbrica nell'ultimo quarto dell'Ottocento. Sono esposti numerosi pezzi di ceramica policroma, sia d'uso sia d'arredo, di gusto eclettico neorinascimentale, come piatti, vasi, vassoi, zuppiere, bugie, mensole e statuette e in alcuni è riconoscibile la paternità dell'esecuzione e della decorazione ad opera di artisti come Luigi Rubbiani, Silvestro Barberini e Carlo Casaltoli. Sono esposti anche alcuni esemplari di targhe viarie e l'allora innovativa piastrella pressata a secco di origine inglese, precursora della piastrella industriale.


Giovan Maria Dallari e poi il figlio Giovanni conducono con grande impegno la "Fabbrica della Maiolica" giungendo a risultati pari a quelli della più importanti manifatture coeve. La parentesi napoleonica portò i Dallari alla crisi economica, risolata dall'intervento del nobile modenese Giovan Francesco Ferrari Moreni che resse la Fabbrica dal 1836 al 1854 e introdusse, a fianco della lavorazione della maiolica, anche la produzione della terraglia. A metà del XIX secolo la Fabbrica viene rilevata dal ceramista Giovan Maria Rubbiani, che possedeva già una piccola manifattura in cui si lavorava l'argilla rossa (Terra Rossa), e in seguito gestita dai figli Carlo e Don Antonio che portarono la Fabbrica ad un prestigio internazionale. Le rinnovate disposizioni urbanistiche postunitarie, nonché le nuove disposizioni in materia sanitaria, inducono i Rubbiani alla fabbricazione di targhe in maiolica di varie dimensioni e piastrelle pressate a secco per rivestimenti e pavimentazioni, da affiancare alla ceramica artistica.

Artisti:
Pietro Lei, Luigi Rubbiani, Silvestro Barberini, Carlo Casaltoli
Manifattura Dallari, Manifattura Ferrari Moreni, Manifattura Rubbiani.