MEB - Museo Ebraico di Bologna
Via Valdonica, 1/5
Bologna (BO)
De FalcoTommaso
1965/
dipinto

tecnica mista
cm 100 (la) 100 (a)
sec. XXI (2011 - 2011)
n. 57
Nella tela quadrata, su di uno sfondo tutto giocato sui toni del grigio e di gusto informale, emergono le linee prospettiche della galleria del binario 21 (come si evince dall'unica scritta bianca in alto a sinistra), con il camminamento, i binari e la volta.

Il Binario 21 (oggi Memoriale della Shoah di Milano) sorge in un’area della Stazione Centrale situata al di sotto dei binari ferroviari ordinari. L’area era originariamente adibita al carico e scarico dei vagoni postali e aveva accesso diretto a Via Ferrante Aporti. Tra il 1943 e il 1945 questo fu il luogo in cui centinaia di deportati furono caricati su vagoni merci, che venivano sollevati tramite un elevatore e trasportati così al sovrastante piano dei binari. Una volta posizionati alla banchina di partenza, venivano agganciati ai convogli diretti ai campi di concentramento e sterminio (Auschwitz-Birkenau, Bergen Belsen) o ai campi italiani di raccolta come quelli di Fossoli e Bolzano. Dagli stessi binari partirono anche numerosi deportati politici, destinati al campo di concentramento di Mauthausen o ai campi italiani.
Nato a Torre Annunziata (NA) il 6/9/1965, Tommaso De Falco, dopo il diploma artistico lavora come Art Director presso le maggiori agenzie pubblicitarie. Presto la passione per l’arte lo porta ad esprimere su tela la sua creatività, unita a curiosità ed eclettismo, gli consente di spaziare su diversi stili espressivi, dal più puro astratto al figurativo con evidenti influenze surrealiste. La propria ricerca interiore e l’emozione suscitata dai ricordi lo portano a focalizzare la propria arte sulle immagini che fanno riaffiorare i ricordi d’un tempo. Quel tempo che non c’è più. L’abilità tecnica e l’indiscussa capacità rappresentativa di Tommaso de Falco sono evidenti al primo sguardo. La caratteristica di un’opera informale, che emerge dal fondo delle sue tele, si fonde talvolta con l’iperrealismo dei particolari. I colori, le consistenze della materia impiegata nelle sue opere, le colature, le velature e le svelature sono il racconto di un vissuto terreno che non nasconde la sua drammaticità, ponendo l'accento sull'inquietudine esistenziale.