Piccolo Museo della Moto Bariaschi
Via S. Giuseppe 16/A
Guastalla

Sito web
Il Piccolo Museo della Moto ha sede negli spazi della ex bocciofila dove Emilio Bariaschi ha aperto al pubbico la sua collezione privata di 170 moto risalenti al periodo 1945-65. Il museo ripropone la storia della motorizzazione di massa del primo dopoguerra tra cui vi sono alcuni esemplari storici di design amnonimo e d'autore.
La bicilindrica Capriolo Cento50, progettata e realizzata dalla Aero Caproni S.p.A. di Trento, è stata presentata alla Fiera Internazionale del Ciclo e Motociclo di Milano nel 1953. Il motore di 150cc. , a due cilindri orrizontali contrapposti a rotazione trasversale con trasmissione finale a catena, rappresentava l'unico esemplare nella costruzione mondiale di motore "flat twin" di piccola cilindrata. Venne prodotta fino al 1956 in non più di 500 esemplari e rappresenta, per la sua rarità, originalità, le speciali caratteristiche tecniche e raffinatezza costruttiva, una delle più apprezzate e ricercate motociclette degli anni '50.
La MV Agusta 125 Pullman è una motocicletta prodotta dalla casa di Cascina Costa dal 1953 al 1956. Nella storia produttiva della MV Agusta, è stato il modello costruito nel maggior numero di esemplari.
Nel 1953 nasce lo Zigolo, la prima moto carrozzata della Moto Guzzi prima con una cilindrata di 98 cc. e poi, dal 1960, con 110 cc. ed in diversi modelli. La produzione avra' termine nel 1966. Il progetto, come per il Guzzino, è dell'ing. Antonio Micucci, che era arrivato alla Moto Guzzi nel 1942, sfollato a causa della guerra, proveniente da Ivrea dove lavorava alla Olivetti. Il primo modello era stato prodotto di colore grigio uniforme e completamente privo di cromature, con gli ammortizzatori (a compasso) e lo scarico bruniti e venduto ad un prezzo assai contenuto. Il telaio era costituito da un tubo centrale e da una carrozzeria parzialmente portante, che costituisce la caratteristica più evidente di questo modello.
La Vespa è lo scooter della Piaggio, brevettato nel 1946 su progetto dell'ingegnere aeronautico Corradino D'Ascanio. Si tratta di uno dei prodotti di disegno industriale più famosi al mondo e simbolo del design italiano. D'Ascanio sfruttò le sue conoscenze di progettista aeronautico per inventare la prima moto a scocca portante, priva di struttura tubolare in acciaio e, grazie a questo, priva di tunnel centrale. Adottò una sospensione anteriore ispirata a quella dei carrelli per aerei e creò un motore concettualmente derivato dai motori d'accensione aeronautici. Modellò la posizione di guida attorno al disegno di un uomo comodamente seduto su una poltrona, affinché la guida prolungata risultasse la meno affaticante possibile. L'origine del nome "Vespa" è incerta. Secondo la versione più famosa, esso sarebbe nato da un'esclamazione di Enrico Piaggio che alla vista del prototipo esclamò: «sembra una vespa!», per via del suono del motore e delle forme della carrozzeria che vista dall'alto la rendono somigliante all'insetto.
L’Isoscooter è stato prodotto dal 1950 al 1957 e nasce nel 1949 dall'insuccesso del precedente scooter "Furetto". La caratteristica principale che distinguerà per la maggior parte la produzione Iso è il motore 2 tempi monocilindrico a cilindro sdoppiato. E’ stato prodotto in tre versioni: la seconda si distingueva dalla prima per la possibilità di intercambiare cerchi e mozzi, mentre la terza serie dell'ISOSCOOTER era provvisto di un diverso bauletto posteriore.


Artisti:
Aero Caproni S.p.A.
Antonio Micucci
Corradino D'Ascanio