Museo dell'Automobile di San Martino in Rio
Via Barbieri, 12
San Martino in Rio

Sito web
Zedel DB 14-18 HP 1907 Vettura di costruzione franco-svizzera che pare appartenuta alla Regina Margherita. Appena tornata dopo un periodo di 4 anni di restauro. La vettura è stata carrozzata dalla carrozzeria Alessio con sede a Torino e filiali a Roma e Napoli. Direttore della filiale di Roma fu Carlo Biscaretti da Ruffia, il futuro fondatore del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino. Dalla sua penna vennero disegnate alcune vetture ed una di esse assomiglia in tutto e per tutto alla Zedel del Museo. I disegni e la vettura presentano infatti un disegno dei parafanghi di foggia applicata negli anni ’20, si tratta di un’anticipazione stilistica che ha fatto scuola.
Ford T 1916 La vettura dei record che ha motorizzato l’America e poi il mondo. Costruita in 15 milioni di esemplari, prima autovettura costruita in catena di montaggio la cui economia di scala permise di abbassare il prezzo da 960 a 270 dollari dal 1909 al 1925. La larghezza del veicolo è la stessa dei carri dei pionieri del West, doveva infatti percorrere le stesse strade sulle quali i carri formavano le carreggiate. Di design semplice racchiude una robusta e tranquilla meccanica che fece scuola. Il sistema di accensione venne messo a punto da Thomas A. Edison con bobine a vibratori. La Model T venne progettata da Henry Ford, Charles Harolde Wills e da due emigrati di origine ungherese, József Galamb e Jenő Farkas.
Itala tipo 50 1918 – Usata come taxi a Napoli venne costruita su commessa del Comune di Napoli con telaio tipo 50 a guida separata dalla carrozza. Rappresenta l’evoluzione dagli “ippomobili” agli “automobili”. Il cocchiere scende e diventa l’autista, i cavalli vengono sostituiti dal motore, la carrozza rimane pressoché la stessa. Visto l’uso prevalente in città il capitolato richiese la presenza di un motore piccolo ed economico. Itala ha introdotto molte innovazioni tecnologiche, come albero di trasmissione, sostituzione della trasmissione a catena, o il Avalve , sistema di valvola rotativa sviluppato da Leo Villa che assicurava la regolarità e minimale comfort acustico per il suo motore V8. Questo dispositivo ha dato il nome al modello 50 HP che è stata prodotta dal 1913 al 1916.
Fiat/NSU 527 Ardita 1935 Carrozzata a Neckarsulm dalla Bhune presenta un tipico design teutonico su preziosa meccanica italiana come cabriolet a 4 posti. Soluzione di portiera lunga per permettere un comodo accesso ai posti posteriori. La presenza di accessori ne confermano la costruzione tedesca.
Ansaldo 4H - 1927 Dopo la prima guerra mondiale, l’Ansaldo inizia la costruzione di vetture di lusso ad alta tecnologia. Lo stesso Nuvolari inizia a correre su Ansaldo. Dopo la crisi mondiale del 1930 l’Ansaldo cessa la costruzione di vetture. Il modello 4H è un tipico Torpedo, sagomata come una nave torpediniera, da cui il nome, con tela di copertura. Questa struttura permette buona abitabilità e soprattutto di risparmiare il peso della carrozzeria superiore che erano uno svantaggio per i poco potenti motori dell’epoca.
Fiat Balilla Coupè Royale 1932 Carrozzata dalla Carrozzeria Brianza che faceva solo modelli di lusso questa piccola Balilla presenta caratteristica da piccolo gioiello. Basata sulla popolare vettura Fiat, questa Royale si presenta decappottabile, con interni in mogano, vetri discendenti e leggermente ricurvi (la tecnica di curvare il vetro era difficile e costosa all’epoca), inoltre si presenta con un particolare colore verde petrolio e parafanghi blu. Considerando il periodo storico, dove l’uomo era un “macho” e vestiva di scuro, la vettura parrebbe dedicata ad una graziosa autista.
Lancia Artena 1934 a Augusta 1934 Interessante binomio di una vettura di lusso (Artena) e la piccola di casa Lancia (Augusta). Già in quegli anni risalta il “Family Look” nel quale si riconosce la produzione Lancia guardando il muso. Oggi ogni casa ha i suoi stilemi caratteristici, Lancia li applicava negli anni ’20.
Fiat 501 1926 – veicolo di costruzione semplice che ha motorizzato la classe media italiana di quegli anni. Per la sua semplicità costruttiva ed economia di esercizio venne utilizzata per la costruzione delle “carioche”, le prime costruzioni di meccanizzazione agricola ricavate da automobili dismesse. Le carioche sono quei mezzi che hanno permesso a diversi costruttori di diventare grandi nella costruzione di trattori, Landini e Lamborghini in testa.
Lancia Aurelia 1954 e Appia 1951 – Perfetto esempio dell’interpretazione Lancia dello stile italiano. Come per i decenni precedenti la Aurelia, una grossa berlina a 6 cilindri ha gli stessi stilemi della Appia, la piccola di Lancia. Stesse proporzioni, ma di misure diverse.
Fiat 124 SS – Alfa Romeo Giulietta Spider – Lancia Flaminia Coupè e Berlina – Ferrari 308 Sono splendidi esempi nati dalla matita di Pininfarina. La 124 è stata il capolavoro di Tom Tjarda, uno dei migliori designer automobilistici.
Dino 208 – Alfa Romeo Giulietta coupè veicoli disegnati da Bertone
Matra Baghera 1973 – Coupè dalle forme spigolose tipiche degli anni ’70 presenta la caratteristica dei tre posti affiancati. La Matra è stata progettata da Philippe Guédon ma a disegnare il corpo vettura definitivo fu chiamata un'equipe di designers composta da Jacques Nocher (già autore della discussa 530), da Jean Toprieux (in forza alla Simca) e da Antonis Volanis, un designer greco trapiantato in Francia che tra l'altro diverrà in futuro anche l'autore delle linee degli altri modelli Matra, marca francese derivata da un’impresa aeronautica che diventò campione del mondo di F1 con Jackie Stewart nel 1969
Sono presenti inoltre: Fiat 509, Fiat Balilla, Fiat 1100C, Itala tipo 20, Veicolo a vapore, Porsche 911, Pulmino VW Bulli, Alfa Romeo Giulia, MG TB, MG B, Mercedes 190SL, Jaguar XK140, Mercedes 170, Lancia Coupè HF, disegnata da Piero Castagnero.


Il Museo dell’Automobile di San Martino è nato nel 1956 dall’idea geniale del bolognese Gentili Domenico che assieme al suo fornitore Campari e soprattutto con l’ausilio si Storchi fermi Emilio detto “Barighin”. Lo scopo era quello di raccogliere auto vecchie da offrire ai registi per l’ambientazione di film comici o sul ventennio fascista. Berighin girava per l’Italia alla ricerca di tali reperti fino al ritrovamento nel 1958 della prima auto costruita da Enzo Ferrari, la Auto Avio Costruzioni 815. Negli anni ’60 e fino ai primi del decennio successivo San Martino in Rio diventò un importante centro culturale e centro del mondo automobilistico storico. A metà degli anni ’70 la morte di Barighin e alcune difficoltà di Gentili portarono alla vendita di buona parte della collezione. Nel 1981 un gruppo di amici riaprì il Museo nella stessa sede, ampliandola nel ’93 e seppur molte vetture presero il largo, rimane una collezione di 40 vetture con un potenziale doppio, rappresentante la storia dell’automobile dal 1900 ai giorni nostri. La collezione è divisa in 2 reparti con veicoli ante e post seconda guerra mondiale. Il Museo è anche sede di un club Asi (Automotoclub Storico Italiano) che raccoglie quasi 1000 soci.

Artisti:
Carlo Biscaretti da Ruffia
Thomas A. Edison
Bhune
Carrozzeria Brianza
Ansaldo
Pininfarina
Tom Tjarda
Bertone
Henry Ford, Charles Harolde Wills,József Galamb, Jenő Farkas
Leo Villa, Piero Castagnero
Philippe Guédon, Jacques Nocher, Jean Toprieux, Antonis Volanis