Museo della Ceramica
Via Castello, 12 (c/o Castello)
Fiorano Modenese

Sito web
Nelle Sezioni Moderna, Contemporanea, Attuale e nella Raccolta Contemporanea del Museo della ceramica di Fiorano sono esposti manufatti di uso quotidiano di produzione seriale, di artigianato specializzato, di design, realizzati da storiche manifatture ceramiche e da industrie poi.

La Sezione Contemporanea del Museo della ceramica espone da un lato le persistenti produzioni locali, ancora manuali e poi meccaniche, di laterizi e formelle, dall’altro documenta le innovazioni tecnologiche dell’Ottocento proto industriale e lo sviluppo della meccanizzazione. Lo esemplificano i prodotti dalla Manifattura Ferrari Moreni di Sassuolo: piatti, vassoi e il vaso portafiori in terraglia “all’uso inglese”, con decori floreali nei colori bianco e azzurro del restaurato governo ducale, oppure nell’elegante colore bianco avorio; prodotti dal costo più contenuto rispetto alla maiolica quindi di minore prezzo e maggiore diffusione. Il salto innovativo compiuto in questo territorio è evidente nei manufatti della Fabbrica Carlo Rubbiani di Sassuolo: da una parte il piatto da portata in maiolica dipinta a tema floreale, firmato dal pittore Vittorio Neri, che documenta la produzione artistica di stoviglieria e oggetti domestici di alto livello, dall’altra l’emergente produzione industriale della piastrella pressata a secco, qui rappresentata da diversi esemplari per pavimento e rivestimento decorati a mascherina e a cuerda seca. Della Fabbrica Rubbiani sono presenti anche targhe viarie, numeri civici, tavolette mortuarie, formelle per stufe in maiolica e targhe devozionali realizzate a stampo e in serie con decorazione dipinta nei tradizionali colori bianco e blu.
La Sezione Attuale è interamente dedicata al prodotto seriale industriale di successo del comprensorio modenese – reggiano: la piastrella di ceramica. Il nucleo di 120 prodotti esposti è oggetto di catalogazione e presto potrà essere consultato sul portale SAMIRA. Il percorso inizia con piastrelle e listelli di fine Ottocento - inizi Novecento della Fabbrica Carlo Rubbiani e piastrelle con marchio di fabbrica “Società Ceramica Sassuolo”, erede della storica Fabbrica Rubbiani, poi trasformata nel 1935 in Società Ceramiche Marca Corona. Degli anni Venti e Trenta del Novecento sono documentati listelli a decoro geometrico decò della Società Ceramica di Sassuolo e una singolare piastrella con decoro a mascherina “Ritratto del Duce” della Ceramica Carani e Giglioli della Veggia (RE). Da segnalare la piastrella “Marinai”, decorata a mano e firmata “Luciana 1944” prodotta dalla Ceramica Marca Corona; sempre degli anni Quaranta del Novecento è il pavimento composito, con disegno ripetitivo modulare, su disegno dell’artista Venerio Martini, realizzato da Erminio Martini per Marazzi Ceramiche. Di Venerio Martini è poi esposto un disegno ad acquerello che rimanda a modelli di alto artigianato artistico, bozzetto del 1950 che l’artista, responsabile della Scuola Ceramica di Sassuolo, utilizzava con gli allievi-operai e di cui si conservano anche 4 piastrelle composte a pannello come esercitazione.
La necessità di ricostruire dopo la Seconda Guerra spinge le aziende a realizzare prodotti di poco costo, funzionali e non diversificati, pertanto raramente le piastrelle sono firmate; singolare prodotto degli anni Cinquanta è il Kervit, su brevetto Korak – Dal Borgo, per l’Industria Ceramica Veggia (RE), una piastrella da rivestimento di spessore sottile, ottenuta per colaggio, di piccole dimensioni, che sperimenta una tecnologia nuova e anticipa gli spessori sottili del gres porcellanato attuale.
Numerose le piastrelle esposte di produzione industriale realizzate con il contributo di stilisti (i Grandi Sarti), designers e artisti tra anni Sessanta, Settanta e Ottanta del Novecento: Paco Rabanne, Federico Forquet e Biki per Marazzi Ceramiche; Antonia Campi per Manifattura Richard Ginori; Ludovico Asirelli per Cisa e Iris Ceramica; Antonio Bullo, Franco Bucci, Panos Tsolakos per Iris Ceramica; Gianni Versace per Cerdisa; Roger Capron, Dalla Costa e Nino Caruso che collaborarono con “Il Crogiolo” di Marazzi Ceramiche, laboratorio e fucina di idee nato grazie ad Erminio Martini. Negli anni Novanta del Novecento il design è rappresentato da Setsuko Nagasawa per il Crogiolo di Marazzi Ceramiche, Peynet con la famosa immagine “I Fidanzatini” per Marazzi Ceramiche; Rolando Giovannini e Francesco Liverani per A.C.I.F, Gino Gavioli e Gianfranco Morini per Iris Ceramica, Maurizio Mengolini per Alta Ceramica Faentina.
La Raccolta Contemporanea del museo, consultabile sul portale SAMIRA, è una collezione di pezzi unici, oggetti firmati di elevata qualità e già connotati da una propria storicizzazione, opere contemporanee in ceramica che rappresentano le tendenze più significative nei campi dell’arte ceramica, del design, delle ceramiche d’architettura e dell’innovazione tecnologica e funzionale. Grazie a donazioni, concorsi e alla manifestazione Biennale della Ceramica, è stato acquisito un numero considerevole di opere che documentano la contemporaneità ed i suoi protagonisti italiani e stranieri. Per citare solo alcune autorevoli presenze: dai più giovani Antonio Bullo e Massimo Piani fino ai celebri nomi dei milanesi Mari, Mendini, La Pietra, Guerriero, Sottsass Associati, Marco Zanini, Antonia Campi, come pure i fiorentini Adolfo Natalini, Alessio Sarri, per non tralasciare artisti del calibro di Mimmo Paladino e Pablo Echaurren e più noti ceramisti italiani Carlo Zauli, Pompeo Pianezzola, Alessio Tasca, Carlos Carlè, Tullio Mazzotti, Sandra Baruzzi, Giuseppe (Pino) Spagnulo, Aldo Rontini, Alberto Lingotti.
Anche nella recente Sezione Manodopera, un percorso narrativo multimediale per ascoltare le voci di chi ha popolato la ceramica, il design per l’industria si fa protagonista nei racconti dei lavoratori e nella descrizione dei prodotti e processi. Dalla terra inizia il viaggio, poi testimonianze, materie prime e attrezzi, macchinari, territorio, processo produttivo e design, la piastrella nel mondo, le fiere, i testimonial, i grandi protagonisti di ieri e di oggi, lo stile, il made in Italy.


Artisti:
Venerio Martini, Erminio Martini
Paco Rabanne, Federico Forquet e Biki per Marazzi Ceramiche; Antonia Campi per Manifattura Richard Ginori; Ludovico Asirelli per Cisa e Iris Ceramica; Antonio Bullo, Franco Bucci, Panos Tsolakos per Iris Ceramica; Gianni Versace per Cerdisa; Roger Capron, Dalla Costa e Nino Caruso
Setsuko Nagasawa per il Crogiolo di Marazzi Ceramiche, Peynet con la famosa immagine “I Fidanzatini” per Marazzi Ceramiche; Rolando Giovannini e Francesco Liverani per A.C.I.F, Gino Gavioli e Gianfranco Morini per Iris Ceramica, Maurizio Mengolini per Alta Ceramica Faentina.
Antonio Bullo e Massimo Piani Enzo Mari, Alessandro Mendini, Ugo La Pietra, Guerriero, Sottsass Associati, Marco Zanini, Antonia Campi, Adolfo Natalini, Alessio Sarri, Mimmo Paladino, Pablo Echaurren, Carlo Zauli, Pompeo Pianezzola, Alessio Tasca, Carlos Carlè, Tullio Mazzotti, Sandra Baruzzi, Giuseppe (Pino) Spagnulo, Aldo Rontini, Alberto Lingotti.