This paragraph should be hidden. idcardrel 3510 Petitot Ennemond Alexandre
Petitot Ennemond Alexandre1727/ 1801
This paragraph should be hidden. idcardrel 3292 Boudard Jean Baptiste
Boudard Jean Baptiste1710/ 1768
pastiglia/ applicazione su legno/ laccatura/ doratura
larghezza base 35//profondità base 35
sec. XVIII (1767 - 1768)
L’intenzione di posizionare in quel luogo il monumento esisteva già nel 1767, allorché pareva imminente la visita di Giuseppe d’Austria, visita che poi non si tenne che nel maggio di due anni dopo. Ciò non significa che tutto non fosse già predisposto ai fini dell’elevazione del monumento già da quell’anno. Pare anzi improbabile che il Petitot lasciasse interrotta un’opera di tal fattura, che doveva con ogni probabilità essere ancora presso l’atelier Boudard nel 1768; mentre le forniture e l’apposizione delle lettere in bronzo dovevano intervenire tra il 1768 e gli inizi dell’anno successivo. Basti ad accertarlo il fatto che quando, tra il 10 e il 13 maggio del 1769, Giuseppe, nelle vesti d’imperatore d’Austria, si trova a transitare per Parma, non ha l’opportunità né intende inaugurare il monumento, che verrà “scoperto” solo il 7 giugno di quell’anno. Il monumento è da considerarsi terminato, in ogni modo, entro il 1768, come riporta l’iscrizione con l’annale, collocato sul lato sud del dado basamentale. Perciò sono da ritenere decisivi i consigli di ordine estetico e simbolico che il Boudard doveva contribuire a rendere mentre era incora in vita. La scelta moderna del raffinatissimo festone in mirto e dei fiori di melograno, simbolo dell’unione dei cuori, poteva essere funzionale alla grande arte dello scultore parigino e di quanto aveva saputo trasmettere ai suoi allievi. Non è improprio tra l’altro ritenere che un ulteriore rallentamento dei lavori dovesse intervenire a seguito della scomparsa dello scultore, che nella corte passava come una sorta di ”arbitro” del gusto (20-22 ottobre 1768). I significati simbolici dell’Ara sono enunciati in forma esplicita nelle iscrizioni, delle quali due, quelle sul rocco della colonna, alludono alla visita di Giuseppe II d’Austria e agli auspici per il suo felice ritorno; quattro, quelle sul piedistallo cubico, riferite rispettivamente alla duplice relazione sponsale tra le due famiglie, Giuseppe con Isabella, Ferdinando con Maria Amalia; quindi alla devozione di Ferdinanclo e al legame di amicizia tra le due famiglie: infine alla funzione miliaria dell’Ara in relazione con l’assetto viario del ducato. (contiunua in OSS)