via dei Canonici Renani
Casalecchio di Reno (BO)
Data di costruzione / dismissione: 1851 - 1997
Il salto d’acqua del canale che permetteva il funzionamento del Canapificio forniva energia anche a un mulino, noto nelle cronache col nome di “Mulino della Canonica”, di cui si hanno notizie fin dagli anni attorno al 1000. Più volte ingrandito e ricostruito, il mulino macinava in origine semi oleosi, in seguito si modificò in mulino da grano. Nel 1830 il miglioramento della tecnologia permise il passaggio dalla macina ai cilindri azionati dall’elettricità prodotta da una propria centrale. La cabina di produzione dell’energia elettrica, popolarmente detta "lo sviluppo", era collocata di fronte al mulino ed era in grado di produrre fino a 15000 volt, sufficienti a soddisfare il fabbisogno energetico del mulino, del canapificio e dell’intero borgo della Croce.
La storia del Mulino della Canonica si separa da quella della Filanda nel 1906, quando questo venne acquistato dal Linificio e Canapificio Nazionale, mentre il mulino rimase di proprietà dei notabili bolognesi che nel 1851 costruirono la Filanda. Il mulino funzionò fino agli ultimi decenni del Novecento e venne definitivamente abbattuto nel 1997.
Nel 2014 il Consorzio della Chiusa di Casalecchio e del Canale di Reno, con il sostegno e la collaborazione del Comune di Casalecchio, ha inaugurato la nuova centrale idroelettrica della Canonica, che sfrutta la potenza idraulica dello stesso salto d’acqua naturale utilizzato dal Mulino.
La centrale, realizzata dalla società SIME Energia di Crema, è in grado di produrre energia rinnovabile tramite 2 turbine da 315 kW ciascuna, installate nella stessa posizione della vecchia turbina che dava energia al Mulino. La centrale produrrà dunque l'energia elettrica equivalente al consumo di circa 1.000 famiglie, con la riduzione di emissioni di anidride carbonica di almeno 1.250 tonnellate l'anno.