via Zanardi
Bologna (BO)
Data di costruzione / dismissione: 1925 - 1981
Nel 1911 viene fondata la Società Anonima Cooperativa Bolognese Produttori Sementi ad opera di Francesco Todaro, docente di Agronomia dell’Istituto Superiore Agrario dell’ateneo bolognese, studioso della selezione genetica delle sementi, che riuscì a coinvolgere nella valorizzazione e diffusione della sua ricerca gli imprenditori più impegnati del mondo rurale emiliano. Gli furono a fianco numerosi agricoltori, convinti e disposti al rischio implicito nell'innovazione e un importante istituto di credito come la Cassa di Risparmio di Bologna. Il tentativo della Prosementi era quello di porsi quale sede di elaborazione e diffusione delle idee e delle tecniche atte al miglioramento dell’agricoltura. Nel 1932 la Prosementi disponeva di undici magazzini, di proprietà o in affitto, di cui sei a Bologna, uno a San Giorgio di Piano, sede dal 1920 del campo sperimentale della Società, uno a Budrio, a Vergato, a Pieve di Cento e a Imola. Nello stesso anno fuori Porta Santo Stefano prese in affitto il podere Castiglia, mentre un anno prima, nel 1931, aveva affittato Villa Angeletti, fuori Porta Lame, di proprietà della Cassa di Risparmio di Bologna. Nel 1938 le strutture di proprietà della Società erano due stabilimenti di selezione a San Giorgio di Piano e Budrio, cinque magazzini a San Giorgio di Piano, Budrio, Castel San Pietro, Pieve di Cento, Riale di Zola Predosa, e la tenuta di Argelato. Ad essi si aggiungevano aziende e fabbricati in affitto tra cui ventisette magazzini in tutta la provincia e le aziende agricole di Bentivoglio, Bologna e della Castiglia. Nel 1939 venne acquistato uno stabilimento a Bologna, un altro magazzino a Corticella e uno a Castel d'Aiano. Il magazzino sulla via Zanardi si aggiungeva dunque a strutture simili che la Società aveva in tutta la provincia. I depositi erano edificati con la struttura in cemento ed avevano le pareti in mattoni forati così da consentire una migliore aerazione durante la conservazione del prodotto, tale da evitare gli eccessivi sbalzi di temperatura interna e rinunciando al sistema, largamente usato in Italia, di immagazzinare il frumento in celle chiuse, senza la necessaria ventilazione. Tutti i movimenti dei cereali erano meccanizzati, in modo da ridurre la spesa per gli spostamenti interni. A seguito di alterne vicende societarie, nel 1981 il Consiglio di Amministrazione della Prosementi approvò la vendita delle proprietà immobiliari ritenute non necessarie allo svolgimento delle attività aziendali, tra queste il magazzino che venne ceduto, recuperato e adibito a funzioni terziarie.