Pievepelago

Museo delle Mummie di Roccapelago

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Tipologia Collezioni
Storia dell'edificio
Via della Chiesa (c/o Rocca)
loc. Roccapelago
Pievepelago (MO)
Tel: 334 347 0940
Archeologia
Antropologia
Di freschissima inaugurazione (primavera 2015), il Museo trae origine dalla sensazionale scoperta nella chiesa parrocchiale di Roccapelago, tra la fine del 2010 e gli inizi del 2011, di un considerevole numero di corpi in stato di parziale mummificazione naturale, una circostanza che ha consentito di aprire un suggestivo squarcio sul passato della piccola comunità montana nell’arco temporale compreso fra la metà del XVI e la metà del XVIII secolo: le mummie conservavano infatti parte degli abiti insieme a ornamenti personali, medagliette religiose e altri oggetti devozionali. All’insperato ritrovamento è stato dedicato un impegnativo progetto che ha visto partecipi numerosi enti pubblici e istituti di ricerca e si è concentrato su una molteplicità di aspetti di cui le testimoniaze erano portatrici. Studi paleantropologici, indagini biologiche, archeobotaniche e paleonutrizionali, interventi conservativi e indagini sui tessuti hanno costituito la premessa per l’acquisizione di una notevole, quanto scientificamente rilevante, mole di dati che confluiscono nel percorso espositivo, al quale si affianca per il visitatore la possibilità di prendere diretta visione delle mummie nel luogo originario – la cripta – in cui furono deposte.

L’itinerario espositivo, in contiguità con la mostra permanente “Sulle orme di Obizzo da Montegarullo”, si snoda in alcuni ambienti del castello medievale prendendo le mosse dalla storia del complesso fortificato originariamente appartenuto alla famiglia guelfa dei signori locali e, una volta dismesse le funzioni residenziali-difensive, riutilizzato come sede della chiesa parrocchiale. La cripta sottostante l’edificio di culto ha fornito alla comunità uno spazio cimiteriale destinato all’inumazione dei defunti – oltre trecento persone fra adulti e individui in tenerà età – la cui buona conservazione dei corpi si deve all’azione congiunta delle modalità di deposizione e del microclima ambientale.
Nelle successive sezioni, oltre agli oggetti di corredo rinvenuti in connessione con le mummie, si prendono in esame dati e informazioni ricavati dalle numerose indagini effettuate sui resti, apportando conoscenze sul contesto territoriale e ambientale che ha fatto da sfondo alla vita della piccola comunità e sulla condizione sociale dei suoi membri.
L’ultima parte del percorso punta l’attenzione su un tema per molti versi di estrema importanza, ossia quello dei tessuti. I reperti delle vesti indossate dagli abitanti, in tela di lino, canapa e lana, aprono uno scorcio molto interessante sulla storia del costume in quanto appartenenti a quella parte più povera, ma paradossalmente più preziosa e peggio conservata del patrimonio tessile antico (camicie, cuffie, abiti di bambino, sudari ecc. ) che il tempo non è riuscito a preservare in gran quantità perché consunta dall’uso quotidiano.



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