Quattro Castella

Castello di Bianello
Quattro Castella

Castello di Bianello,
Castello di Bianello,
Castello di Bianello,
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Castello di Bianello,
Bianello, veduta aerea (1934) dei quattro castelli e dell'abitato di Quattro Castella. Fototeca IBC, fotografia dell'IGM
Strada provinciale 23
loc. Bianello
Quattro Castella (RE)
tel 339 2313875; 333 2319133, 3392943736
Il castello di Bianello, unico superstite di un sistema difensivo sorto a cavallo dell’XI secolo disposto su quattro colli affiancati e boscosi, è attestato dalle fonti come esistente a partire dal 1044. Il manufatto, a pianta quadrangolare, compatto, con una piccola corte, è affiancato da una torre trecentesca. Rimaneggiato nei secoli XVII e XVIII, si presenta all’interno come raffinata residenza signorile.

Si sale al castello dalla via Marconi, per un percorso che risale a tornanti il dislivello di quasi cento metri. Si raggiunge uno spazio aperto, un tempo interno al fortilizio, che ora funge da belvedere, con ampia vista sulla pianura. Si nota un portale a sesto acuto, sormontato da uno stemma canossiano, quasi sotto l’alta torre medievale. All’interno la costruzione perde il sapore del maniero e si mostra nella sua veste di palazzo nobile d’età moderna. Un vano adorno di stucchi con scalone neo barocco porta al piano superiore che presenta una teoria di stanze con decori tardo seicenteschi ed ottocenteschi con arredi di varie epoche, lascito degli ultimi proprietari. In una stanza un dipinto mostra Matilde di Canossa con il fiore del melograno, simbolo di saggezza. Nella torre si trovano le carceri con i graffiti dei prigionieri. Altre tracce di una storia secolare sono ravvisabili nei paramenti murari esterni e della corte, ove restano impronte di finestre e feritoie. In due ambienti della torre è ospitata un’acetaia.
I quattro rilievi di Quattro Castella, procedendo da levante, recano in nomi di Monte Vetro, Bianello, Monte Lucio e Monte Zane. Furono presidiati da fortilizi a partire dal IX secolo che in seguito entrarono a far parte dei possedimenti della famiglia di Matilde di Canossa. Nel 1160 il castello di Bianello divenne feudo di Guido di Canossa che dette origine ad un ramo collaterale, detto appunto da Bianello. Nel 1285 la torre subisce un crollo, ma viene in seguito ripristinata. All’inizio del Trecento il castello fu preso da Giberto da Correggio insieme al vicino fortilizio di Monte Lucio. Il sistema dei quattro castelli tornò ai Canossa nel 1342. Nel 1358 Gabriotto da Canossa ottenne l’investitura di Bianello direttamente dall’imperatore Carlo IV, investitura che fu confermata nel 1459 alla famiglia da Canossa dall’imperatore Federico III. I Canossa mantennero il castello sino al 1742 quando, alla morte di Marcantonio ultimo esponente della dinastia, la casata si estinse. Dopo questo evento tutti i possedimenti dei Canossa passarono alla Camera Ducale Estense che ne infeudò il titolo al conte Giovanni Gabbi. Nel 1796, in seguito all’abolizione dei feudi, il castello di Bianello e gli altri fortilizi di Quattro Castella passarono al Demanio napoleonico e successivamente, dopo il 1815, tornarono agli Estensi. Con l’Unità d’Italia i beni della famiglia d’Este vennero incamerati nel demanio regio e Bianello nel 1867 fu acquistato da Luigi Caggiati di Parma che lo sottopose a restauro e lo utilizzò come residenza estiva. Nel 1881 il Caggiati lo vendette all’armatore genovese Giovanni Battista Bacigalupo che, appena un anno dopo, lo passò al figlio Carlo che fece di Bianello la sua residenza abituale e gli diede l’impronta stilistica ed architettonica che ancora lo contraddistingue come dimora storica. Dopo la morte di Carlo Bacigalupo nel 1940 il castello di Bianello fu ereditato dalla famiglia Cantelli – Cremonini, che lo detenne sino al 2002, anno dell’acquisto da parte del Comune di Quattro Castella.
Bianello, posto a un km a monte dell’abitato di Quattro Castella, si trova a circa 9 km dal casello dell’autostrada A1 Terre di Canossa – Campegine. Il maniero è attorniato dall’Oasi LIPU di Bianello che si estende per circa 190 ettari di territorio, sui colli di Monte Vetro, Bianello, Monte Lucio e Monte Zane, più metà di colle Bellone al confine con San Polo d’Enza. L’oasi è stata costituita nel 1982 dalla Provincia di Reggio Emilia e si situa quasi completamente su terreni pubblici acquisiti dal Comune di Quattro Castella. L’Oasi si visita lungo sentieri segnalati. Il centro visite sta nel borgo di Monticelli, aperto tutti i fine settimana dell’anno (9-18, tel. 0522-887904). Alla sommità dei tre colli che si allineano con Bianello si trovano resti di torri medievali, la meglio conservata a Monte Zane. A Quattro Castella si nota la chiesa di origine romanica rifatta nel XVIII secolo. Lungo la strada pedemontana reggiana si raggiunge (km 5,7) a ovest il piccolo centro storico di San Polo d’Enza, del cui perimetro fortificato rimane il torrione della porta e avanzi del castello; nella chiesa c’è un dipinto di Niccolò dell’Abate. Verso est si arriva ad Albinea (km 12,6) dove c’è la settecentesca chiesa della Natività di Maria con una copia seicentesca della Madonna di Albinea di Correggio, capolavoro perduto. Nei pressi un castello medievale rimaneggiato in seguito più volte. Sulla statale 63 verso Reggio Emilia (km 9,5 ) si vede la villa d’Este al centro di un lago artificiale, eretta fra il 1756 e il 1777. Poco oltre (km 3,8) a Rivalta si notano i grandiosi resti della villa ducale Estense degli anni 1723-1730.



Bibliografia

L'Emilia Romagna paese per paese
Firenze
1988
206

Strada provinciale 23
loc. Bianello
Quattro Castella (RE)
tel 339 2313875; 333 2319133, 3392943736
Il castello di Bianello, unico superstite di un sistema difensivo sorto a cavallo dell’XI secolo disposto su quattro colli affiancati e boscosi, è attestato dalle fonti come esistente a partire dal 1044. Il manufatto, a pianta quadrangolare, compatto, con una piccola corte, è affiancato da una torre trecentesca. Rimaneggiato nei secoli XVII e XVIII, si presenta all’interno come raffinata residenza signorile.

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Si sale al castello dalla via Marconi, per un percorso che risale a tornanti il dislivello di quasi cento metri. Si raggiunge uno spazio aperto, un tempo interno al fortilizio, che ora funge da belvedere, con ampia vista sulla pianura. Si nota un portale a sesto acuto, sormontato da uno stemma canossiano, quasi sotto l’alta torre medievale. All’interno la costruzione perde il sapore del maniero e si mostra nella sua veste di palazzo nobile d’età moderna. Un vano adorno di stucchi con scalone neo barocco porta al piano superiore che presenta una teoria di stanze con decori tardo seicenteschi ed ottocenteschi con arredi di varie epoche, lascito degli ultimi proprietari. In una stanza un dipinto mostra Matilde di Canossa con il fiore del melograno, simbolo di saggezza. Nella torre si trovano le carceri con i graffiti dei prigionieri. Altre tracce di una storia secolare sono ravvisabili nei paramenti murari esterni e della corte, ove restano impronte di finestre e feritoie. In due ambienti della torre è ospitata un’acetaia.
I quattro rilievi di Quattro Castella, procedendo da levante, recano in nomi di Monte Vetro, Bianello, Monte Lucio e Monte Zane. Furono presidiati da fortilizi a partire dal IX secolo che in seguito entrarono a far parte dei possedimenti della famiglia di Matilde di Canossa. Nel 1160 il castello di Bianello divenne feudo di Guido di Canossa che dette origine ad un ramo collaterale, detto appunto da Bianello. Nel 1285 la torre subisce un crollo, ma viene in seguito ripristinata. All’inizio del Trecento il castello fu preso da Giberto da Correggio insieme al vicino fortilizio di Monte Lucio. Il sistema dei quattro castelli tornò ai Canossa nel 1342. Nel 1358 Gabriotto da Canossa ottenne l’investitura di Bianello direttamente dall’imperatore Carlo IV, investitura che fu confermata nel 1459 alla famiglia da Canossa dall’imperatore Federico III. I Canossa mantennero il castello sino al 1742 quando, alla morte di Marcantonio ultimo esponente della dinastia, la casata si estinse. Dopo questo evento tutti i possedimenti dei Canossa passarono alla Camera Ducale Estense che ne infeudò il titolo al conte Giovanni Gabbi. Nel 1796, in seguito all’abolizione dei feudi, il castello di Bianello e gli altri fortilizi di Quattro Castella passarono al Demanio napoleonico e successivamente, dopo il 1815, tornarono agli Estensi. Con l’Unità d’Italia i beni della famiglia d’Este vennero incamerati nel demanio regio e Bianello nel 1867 fu acquistato da Luigi Caggiati di Parma che lo sottopose a restauro e lo utilizzò come residenza estiva. Nel 1881 il Caggiati lo vendette all’armatore genovese Giovanni Battista Bacigalupo che, appena un anno dopo, lo passò al figlio Carlo che fece di Bianello la sua residenza abituale e gli diede l’impronta stilistica ed architettonica che ancora lo contraddistingue come dimora storica. Dopo la morte di Carlo Bacigalupo nel 1940 il castello di Bianello fu ereditato dalla famiglia Cantelli – Cremonini, che lo detenne sino al 2002, anno dell’acquisto da parte del Comune di Quattro Castella.
Bianello, posto a un km a monte dell’abitato di Quattro Castella, si trova a circa 9 km dal casello dell’autostrada A1 Terre di Canossa – Campegine. Il maniero è attorniato dall’Oasi LIPU di Bianello che si estende per circa 190 ettari di territorio, sui colli di Monte Vetro, Bianello, Monte Lucio e Monte Zane, più metà di colle Bellone al confine con San Polo d’Enza. L’oasi è stata costituita nel 1982 dalla Provincia di Reggio Emilia e si situa quasi completamente su terreni pubblici acquisiti dal Comune di Quattro Castella. L’Oasi si visita lungo sentieri segnalati. Il centro visite sta nel borgo di Monticelli, aperto tutti i fine settimana dell’anno (9-18, tel. 0522-887904). Alla sommità dei tre colli che si allineano con Bianello si trovano resti di torri medievali, la meglio conservata a Monte Zane. A Quattro Castella si nota la chiesa di origine romanica rifatta nel XVIII secolo. Lungo la strada pedemontana reggiana si raggiunge (km 5,7) a ovest il piccolo centro storico di San Polo d’Enza, del cui perimetro fortificato rimane il torrione della porta e avanzi del castello; nella chiesa c’è un dipinto di Niccolò dell’Abate. Verso est si arriva ad Albinea (km 12,6) dove c’è la settecentesca chiesa della Natività di Maria con una copia seicentesca della Madonna di Albinea di Correggio, capolavoro perduto. Nei pressi un castello medievale rimaneggiato in seguito più volte. Sulla statale 63 verso Reggio Emilia (km 9,5 ) si vede la villa d’Este al centro di un lago artificiale, eretta fra il 1756 e il 1777. Poco oltre (km 3,8) a Rivalta si notano i grandiosi resti della villa ducale Estense degli anni 1723-1730.



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