Pinacoteca Stuard
Via Borgo Parmigianino, 2
Parma (PR)
Brusaferro Girolamo
1684 ca./ 1760
Altra Attribuzione: Bonesi Giovan Girolamo
Ruta Clemente
Lazzarini Gregorio
Suola di Sebastiano Ricci
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 71 (la) 90 (a)
sec. XVIII (1740 - 1760)
Sant'Agnese è raffigurata con i suoi attributi tradizionali: l'agnello e la palma del martirio.

Sant'Agnese è pendant della Santa Caterina d'Alessandria. Variamente attribuite al Bonesi, a Gregorio Lazzarini, Clemete Ruta e alla scuola di Sebastiano Ricci, Lucchese riporta l'attribuzione a Girolamo Brusaferro, con una cronologia nella piena maturità dell’artista.
Precedentemente alla schedatura di Cirillo e Godi, le due Sante erano state attribuite a Clemente Ruta ma soprattutto avvicinate alla “scuola di Sebastiano Ricci”; del resto l’influenza dei numi tutelari di Brusaferro era stata già avvertita dai due studiosi appena menzionati: se infatti nella Santa Caterina si avvertiva che “il fremito della pennellata risente di Sebastiano Ricci. La modellazione della S. Agnese appare invece un poco più semplice, sensibile agli influssi di Nicolò Bambini”. Queste analisi formali giustificano la piena paternità delle tele Stuard all’equilibrato Brusaferro, collocandole in una serie di figure di tre quarti caratteristiche del maestro, come – per fare solo un esempio – la Rebecca al pozzo di collezione privata della fine del terzo decennio, gemella dell’Agnese di Parma.
Il riferimento a Lazzarini, maestro dai modi differenti, si spiega comunque con un certo conservatorismo che permea tutta la produzione di Girolamo Brusaferro: come segnala Pietropolli “è infatti usuale in Brusaferro la coesistenza di elementi settecenteschi con altri ancora tardobarocchi, palesemente di derivazione dal Bambini, come il disegno solidamente modellato dei personaggi, che si caratterizzano per la forte gestualità delle mani e degli sguardi, uno degli elementi più impiegati da Gerolamo. Anche il colore sui toni abbastanza densi del rosso e del bruno è caratteristico del Brusaferro, che non giunge mai ad una luminosità pienamente rococò”15.
Santa Caterina e Sant’Agnese forse provengono in origine dalla piccola raccolta formata da Pietro Stuard, morto nel 1768, e giunta poi in eredità, per il tramite del padre Domenico, a Giuseppe Stuard (1790-1834), il nobile parmense che lasciò alla Congregazione di Carità cittadina un patrimonio di opere d’arte che è alla base dell’attuale collezione museale.