Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

Parte centrale di polittico a tempera su tavola a fondo oro raffigurante l'iconografia classica della Madonna con Bambino in trono e cardellino.

Offner (1958) metteva in relazione il dipinto con l'opera del Museo dell'Accademmia di Firenze dalla quale l'artista prende il nome, inidividuandone la dipendenza dalla Madonna col bambino di Bernardo Daddi della collezione Berenson ai Tatti. Si deve poi a Federico Zeri l'iniziale ricostruzione del polittico del quale questo scomparto rappresentava la parte centrale. Zeri riconosceva le parti laterali del polittico nel Santo martire già nella collezione Taccani di Milano e nel Santo della collezione Lanz di Amsterdam, insieme al Santo vescovo ora conservato all'Art Museum di Worcester (USA) (Zeri 1968). Il Boskovits nel riprodurne l'insieme proponeva di associarvi come parte della predella anche la scena con il Miracolo di Sant'Agostino ora al Museo di Gap (Boskovits 1975). Il dipinito proviene verosimilmente dalla raccolta già appartenuta al Marchese Alfonso Tacoli Canacci, transitato attraverso le collezioni private del duca don Ferdinando di Borbone, veniva acquistato da Giuseppe Stuard nei primi decenni del XIX secolo. Restaurato nel 1948, venne presentato nella mostra parmense sui "Dipinti noti e ignoti" del 1948.