Museo Storico "Dante Foschi"
Via Piero Maroncelli, 3 (c/o Palazzo del Mutilato)
Forlì (FC)
Celli
notizie sec. XX inizio
fotografia

carta/ applicazione su cartoncino/ gelatina ai sali d'argento,
legno/ pittura/ doratura,
vetro,
ferro
mm 153 (la) 234 (a)
con cornice: altezza 380//larghezza 277//profondità 13
sec. XX (1917 - 1950)
Fotografia in bianco e nero che ritrae Fulcieri Paulucci de Calboli in divisa da tenente seduto sulla sedia a rotelle e recante in grembo un mazzo di fiori; la foto è incollata su un passepartout grigio marmorizzato che riporta in basso la didascalia e l'indicazione del fotografo.

Fotografia che ritrae il marchese Fulcieri Paulucci de Calboli (1893- 1919), tenente di complemento del Reggimento Savoia Cavalleria, colto sulla carrozzella da invalido a cui dovette ricorrere tra il 1917 e il 1919. Laureato a Genova nel 1914, il marchese Fulcieri era intenzionato a seguire le orme paterne intraprendendo la carriera diplomatica, quando l'imminenza della guerra lo spinse ad arruolarsi nell’ottobre del 1914 nel plotone allievi ufficiali del reggimento Saluzzo a Milano. Ne uscì ufficiale nel 1915 e fu tra i primi soldati italiani a varcare i confini nel maggio dello stesso anno. Dimostrò coraggio non comune, quando, sebbene ferito due volte nelle battaglie dell'Isonzo tra il 1915 e il 1916 e ormai inabile alla guerra in quanto zoppo, volle comunque rimanere al fronte e ottenne di poter servire come ufficiale osservatore di controbatteria. Il 18 gennaio 1917, presso Dosso Faiti (Carso sloveno), durante un turno di riposo si recò volontariamente ad un osservatorio di prima linea mentre si svolgeva un attacco nemico: qui riportò la ferita alla schiena, dovuta a una scheggia di shrapnel, che gli paralizzò gli arti inferiori e lo ridusse sulla sedia a rotelle (nella fotografia in esame sono ben visibili, cucite sulla manica destra, le fascette indicanti le tre ferite riportate in combattimento). Per l'eroismo dimostrato fu decorato con la medaglia d’oro al valor militare, che gli fu consegnata in ospedale dal Duca di Savoia, Emanuele Filiberto, il 27 gennaio 1917. Tornato in patria, seppur costretto alla sedia a rotelle, divenne uno degli animatori del "fronte interno", occupandosi di mobilitare i civili per il soccorso ai combattenti dopo la disfatta di Caporetto. Venne infine ricoverato in una clinica di montagna a Saanen, vicino Berna, dove morì il 28 febbraio del 1919. A quanto si legge dall'iscrizione posta sul passepartout, il ritratto fu scattato dal fotografo forlivese Corrado Celli.