secc. XVI/ XVII (1585 - 1603)
L’ambiziosa impresa di catalogazione di tutte le specie dei tre regni della natura – animale, vegetale e minerale – fu caratterizzata dal metodo osservativo, dal confronto con la letteratura classica antica e dalla collaborazione con studiosi italiani e stranieri. Tale esperienza si sarebbe poi tradotta dapprima nelle immagini delle tavole acquerellate, dalle quali derivarono, in buona parte, le xilografie per le illustrazioni delle opere a stampa (i lettori potevano avere a disposizione una raffigurazione realistica di quanto riferito nel testo scritto).
Il corpus iconografico fu realizzato per la maggior parte a Bologna in quella che si può definire la “bottega’’ del naturalista: pregevoli sono le tavole acquerellate eseguite dall’artista Giovanni Neri, collaboratore per lungo tempo di Aldrovandi. Successivamente vennero impiegati alcuni disegnatori, quali il fiorentino Lorenzo Benini ed il tedesco Cornelius Schwindt, che intervennero nel riportare i disegni sulle tavolette di legno, soltanto in seguito incise. Infatti, tra la fine del 1586 e gli inizi del 1587, Aldrovandi incaricò Cristoforo Coriolano (Christoph Lederlein) dell’opera di intaglio: a lui si deve la realizzazione della maggior parte delle xilografie.
Nel proprio testamento il medico donò l’intera collezione scientifica (museo, biblioteca e matrici) al Senato bolognese, che la fece collocare dal 1617 nel Palazzo Pubblico. Soltanto in seguito, nel 1742, essa venne trasferita nelle sale dell’Istituto delle Scienze di Palazzo Poggi.
La datazione della presente matrice xilografica è circoscrivibile tra la metà degli anni Ottanta del XVI secolo quando ebbe inizio l'attività dei 'delineatores', gli artisti che riportarono i disegni sulle tavolette prima dell'intaglio, e l'edizione dell'opera a stampa cui si riferisce.