carta/ tecnica mista
cornice 44x60.
sec. XIX (1887 - 1887)
Dagli studi di Paganelli emergono documenti interessanti attinenti a questa pergamena (come pure ai diari artistici INVN 198 e INVN 127) sull’ammirazione dei faentini per Angelo Masini: “I Faentini lo seguirono con il cuore anche quando egli cantava lontano dalla patria; anzi (…) qualcuno riusciva pure ad accompagnarlo in qualche tournée.” Infatti proprio Antonio Passanti, firmatario della pergamena, scrive in una missiva del 20 Maggio 1889 da Buenos Aires, indirizzata ad Alfredo Oriani, altro ammiratore del tenore: “Terminato lo spettacolo io, Paolo (Gian Paolo Romagnoli), e Magni (Antonio Magni), andammo a casa sua a cenare. Vedi dunque che siamo i prediletti.”, per poi annunciare con entusiasmo in una lettera successiva che il Masini “ricorda spessissimo Faenza, e sempre con grande piacere per la buona accoglienza che ha avuto. E a questo proposito, sere or sono (…) ci disse queste precise parole: non passerà l’anno 1891 che io tornerò a cantare a Faenza. E questa volta canterò a beneficio del Ricovero dei Poveri.”. Se ne deduce che i tre personaggi citati, firmatari della pergamena, si trovassero al seguito di Masini sia nella tournée sudamericana del 1887, sia in quella del 1889. Sottolineiamo infine come siano numerosi gli articoli di giornali conservati sulla serata di gala dedicata al Masini il 17 Agosto 1887 al Teatro Coliseo di Buenos Aires (INV 198). Le cronache riportano particolari ovazioni per l’interpretazione della romanza “Ecco ridente in cielo” da “Il Barbiere di Siviglia” e per il terzetto “Pappataci! Che mai sento!” da “L’Italiana in Algeri” di Gioachino Rossini.