via Cavour, via Orsini e via Quarto
Imola (BO)
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Il giardino si sviluppa in un’area del centro storico posta tra la Chiesa di S. Domenico ed i Musei Civici, ex Convento dei Domenicani. In origine l’area era divisa in due parti, quella sul lato est della Chiesa era adibita a piazza, mentre la seconda posta a nord dietro l’abside della chiesa era recintata da un alto muro ed utilizzata come orto per la comunità religiosa. A seguito di una sottoscrizione promossa da un gruppo di cittadini imolesi tra cui Giuseppe Scarabelli fu trasformato, alla fine dell’Ottocento, in giardino. Da una planimetria del Piano Regolatore del 1930 è possibile verificare che l’asseto del giardino non fosse molto diverso dall’attuale che si presenta come un insieme di aiuole di forma irregolare con grandi alberi separate da un sistema di percorsi.

Il giardino è costituito da una serie di aiuole di forma irregolare e di varie dimensioni, risultato da successive modifiche di un disegno compositivo tipico di fine ‘800. In esse sono presenti alcune grandi conifere, probabilmente dell’ impianto originario ed alcuni lecci. Non vi è più traccia invece dell’enorme tiglio che posto sulla collinetta della ex ghiacciaia, attaccato da carie del legno. In un’aiuola perimetrale che delimita l’area sono a dimora numerosi pini domestici di notevoli dimensioni ed alcuni esemplari di Crataegus sp..
Lungo il lato in confine con l’ex convento dei Domenicani si osservano tre imponenti olmi. Alcune aiuole fiorite completano l’assetto del giardino conferendo al luogo un gradevole aspetto, quasi mistico, in uno degli angoli più suggestivi della città.

A seguito della soppressione degli ordini religiosi nel 1797 e la conseguente confisca dei beni ecclesiastici, mentre la chiesa restò una delle quattro parrocchie cittadine, il convento venne adibito a caserma e l’area dell’orto conventuale fu venduto a privati.
Nel 1879 venne presentata al Sindaco una sottoscrizione con raccolta di fondi “per la costruzione di un Pubblico Giardino nel centro della Città e precisamente nell’orto di S. Domenico”.
Il Comune successivamente a tale richiesta si attivò per acquistare i terreni, tranne l’area della ghiacciaia, in quel momento locata ad Antonio Cimatti, allora “Caffettiere del Caffè Grande”, con cui il Comune si accordò chiedendo la rinuncia all’uso del terreno adiacente la ghiacciaia ed offrendogli in cambio la possibilità di “impiantare in quella località del Giardino, uno spaccio di generi di Caffè”.
A febbraio del 1880 iniziarono i lavori per la costruzione del giardino sulla base di uno schizzo di disegno proposto dall’Ing. Edoardo Pirazzoli che prevedeva macchie di piante, viali praticabili ed il posizionamento di quattro lampioni a gas per l’illuminazione. Nei lavori fu prevista anche la demolizione del muro che divideva il giardino dalle attuali vie Cavour ed Orsini.
A maggio del 1880 furono dichiarati terminati i lavori di “adattamento dell’Orto di S. Domenico, ad uso Giardino Pubblico” mentre erano iniziati i lavori di demolizione del muro.
Nel 1928 venne realizzata una recinzione in ferro battuto, già progettata nel 1909 ma mai realizzata, in quanto il giardino era oggetto di atti vandalici durante le ore notturne. La medesima cancellata fu poi rimossa poi nel 1936.
Nel tempo il giardino si è ampliato inglobando anche la Piazza di S. Domenico, che nel 1907 era stata intitolata a Giordano Bruno, ora abbellita dalla statua di Francesco Azzi, tenente di cavalleria imolese caduto nella Guerra d’Africa orientale nel 1935.