Un imponente leccio ombreggia con la sua chioma la parte centrale del giardino, ed un altro, poco distante, presenta un particolare rigonfiamento al colletto, causato probabilmente da tessuto cicatriziale.
Imponenti sono pure i pini domestici che svettano lungo il perimetro ed i tre olmi, purtroppo in precarie condizioni, posti a lato dell’edificio.
Particolarità:
Sul Giardino si affaccia l’ingresso all’ex convento di San Domenico di origine trecentesca che ospita le Collezioni d’arte della città aperte al pubblico nel 2011 ed il Museo Archeologico G. Scarabelli che ospita una sezione archeologico-preistorica con reperti provenienti da giacimenti paleolitici e da siti dell'età del bronzo, una geologica con una ricca collezione di rocce, minerali e fossili ed altre raccolte, e infine una sezione naturalistica. Il percorso alle collezioni d’arte è costruito per nuclei tematici e cronologici, consiste in un’esposizione di circa seicento pezzi tra dipinti, sculture, ceramiche, disegni, monete e medaglie delle collezioni civiche che insieme costituiscono i capitoli di una storia per immagini dal medioevo alla contemporaneità che ha come filo conduttore la città di Imola di cui mettono in luce luoghi, avvenimenti, gusti e stili di vita. I Musei sono visitabili a pagamento nei seguenti orari: dal martedì al venerdì 9.00-13.00; sabato 15.00-19.00; domenica 10.00-13.00 e 15.00-19.00 Per scolaresche o gruppi di persone aperture su prenotazione
Imola (BO)
Lungo il lato in confine con l’ex convento dei Domenicani si osservano tre imponenti olmi. Alcune aiuole fiorite completano l’assetto del giardino conferendo al luogo un gradevole aspetto, quasi mistico, in uno degli angoli più suggestivi della città.
Nel 1879 venne presentata al Sindaco una sottoscrizione con raccolta di fondi “per la costruzione di un Pubblico Giardino nel centro della Città e precisamente nell’orto di S. Domenico”.
Il Comune successivamente a tale richiesta si attivò per acquistare i terreni, tranne l’area della ghiacciaia, in quel momento locata ad Antonio Cimatti, allora “Caffettiere del Caffè Grande”, con cui il Comune si accordò chiedendo la rinuncia all’uso del terreno adiacente la ghiacciaia ed offrendogli in cambio la possibilità di “impiantare in quella località del Giardino, uno spaccio di generi di Caffè”.
A febbraio del 1880 iniziarono i lavori per la costruzione del giardino sulla base di uno schizzo di disegno proposto dall’Ing. Edoardo Pirazzoli che prevedeva macchie di piante, viali praticabili ed il posizionamento di quattro lampioni a gas per l’illuminazione. Nei lavori fu prevista anche la demolizione del muro che divideva il giardino dalle attuali vie Cavour ed Orsini.
A maggio del 1880 furono dichiarati terminati i lavori di “adattamento dell’Orto di S. Domenico, ad uso Giardino Pubblico” mentre erano iniziati i lavori di demolizione del muro.
Nel 1928 venne realizzata una recinzione in ferro battuto, già progettata nel 1909 ma mai realizzata, in quanto il giardino era oggetto di atti vandalici durante le ore notturne. La medesima cancellata fu poi rimossa poi nel 1936.
Nel tempo il giardino si è ampliato inglobando anche la Piazza di S. Domenico, che nel 1907 era stata intitolata a Giordano Bruno, ora abbellita dalla statua di Francesco Azzi, tenente di cavalleria imolese caduto nella Guerra d’Africa orientale nel 1935.