Via Badolo 35
Sasso Marconi (BO)
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Il Giardino botanico è nato nel 1987, dalla passione dei proprietari.
Si trova all’interno della Riserva Naturale del Contrafforte Pliocenico, che deve il suo nome, alla conformazione delle sue arenarie, che il tempo ha trasformato in bastioni e che costituiscono la componente di maggior rilievo naturalistico dell’area; inoltre per la presenza di habitat e specie di notevole interesse comunitario è riconosciuto quale sito SIC-ZPS .
Nel giardino sono state ri-naturalizzate piante autoctone, comprese alcune che fanno parte della “lista rossa” delle piante a rischio, e altre alloctone di interesse officinale e particolare curiosità botanica.
Il giardino è strutturalmente basato sulla suddivisione delle piante nei propri specifici habitat, questo ha permesso la creazione di diversi “settori”. Si riconoscono pertanto un settore con le essenze mediterranee tipiche del Contrafforte; uno stagno con essenze acquatiche autoctone ( Nimphea alba, Euphorbia palustre, Botumus umbellatus, Ranunculus lingua); la torbiera; il felceto. Altri settori sono dedicati alle piante aromatiche e officinali; “all’orto delle delizie” con ortaggi coltivati e piante spontanee commestibili. Interessante è “ l’orto dei veleni”, in cui è possibile imparare a riconoscere le piante tossiche-velenose e mortali.
E’ presente anche l’aiuola dedicata alle piante tintorie e quella delle piante alchemiche.
Da ultimo il settore delle piante “commensali” del grano (Zizzania, Fiordaliso,Vaccaria hispanica, Gittaione, Nigella).
• Tra gli esemplari arborei presenti, per lo più conifere, si segnala all’ingresso dell’area verde, un cipresso dell’Arizona con ramificazioni orizzontali dense e robuste e lungo il percorso di visita, un pioppo cipressino con una circonferenza di 250 cm e molto sviluppato in altezza. Al di fuori dell’area è presente inoltre un maestoso esemplare di leccio con poderose branche che si dipartono dal fusto quasi all’altezza del terreno..
Nella proprietà sono presenti e visibili le trincee e le postazioni della cosiddetta “Linea Gotica”, residuati dalla seconda guerra mondiale, per cui fa parte del progetto per il suo recupero didattico, unitamente alla valorizzazione del territorio circostante, che era stato fortemente interessato dalle postazioni della difesa tedesca.
Il giardino si ritrova, inoltre come prima tappa della “Via degli Dei”, che ricalca un’antica via romana, poi usata in tempi medievali dai pellegrini e mercanti che raggiungevano Firenze e Roma



Di grande interesse storico è anche il “Colombario”, una cavità di fattura etrusca, romana o medievale, scavata nel versante sud di Monte del Frate, con aperture verso la valle della Setta. Presenta una serie di nicchie ricavate da mano umana, dall’utilizzo ancora misterioso. Per l’unicità della struttura, la particolare conformazione degli interni con cellette, si può pensare che potesse essere stata realizzata come luogo di culto, o per la conservazione delle ceneri di antichi inumati, considerando anche che le sue aperture raccolgono gli ultimi raggi del sole, mentre tramonta dietro le colline.