Sul fronte della villa, sempre sul lato orientale, lungo la recinzione svetta un imponente esemplare di frassino (diametro 90 cm), particolarmente alto e dal bel tronco colonnare.
Nella parte settentrionale del prato rustico spiccano isolati i due imponenti cedri dell’Atlante (diametro 115 e 117 cm) e su tutti, proprio al centro del parco, si innalzano le branche di una maestosa farnia completamente secca il cui tronco supera i 140 cm di diametro.
DLgs n. 42/2004, art.10
Reggio Emilia (RE)
Alcune testimonianze raccontano che il parco avesse in precedenza dimensioni relativamente modeste e fosse limitato alla parte antistante la villa, mentre nell’area occidentale era presente un laghetto. È ipotizzabile, dunque, che l’impianto del verde che si vede oggi sia in gran parte da far risalire ai primi decenni del secolo scorso e all’opera di Margherita Levi. Nel 1956 la villa e i poderi circostanti passarono prima all’avvocato Pelosi e, nel 1971, all’Università di Bologna, che negli anni successivi ha provveduto alla riorganizzazione degli interni e alla realizzazione di laboratori nel sottotetto e al ripristino e arricchimento del parco; intorno alla metà degli anni ’80, in particolare, nella parte di area verde lungo il torrente Modolena, sono state compiute numerose introduzioni vegetali con l’obiettivo di dare vita a un campo catalogo delle specie arboree e arbustive tipiche della pianura emiliana.