Reggio Emilia (RE)
Tutta l’area, incluso il parco e gli edifici, è sottoposto a un decreto di vincolo ministeriale dal 1991.
La porzione settentrionale, di gran lunga più ampia, ha la forma di un quadrilatero racchiuso su tre lati da corsi d’acqua: il Rodano a est e il suo affluente Ariolo a ovest e nord. La si attraversa percorrendo il viale che dall’arco di ingresso conduce sino al portone della Villa del Mauriziano: un’ampia carraia rettilinea accompagnata da due filari di pioppi cipressini e, all’esterno, da due alte siepi miste formate da olmi, biancospini, bagolari, rusticani, sambuchi, rovi, qualche ailanto; l’ultimo tratto, procedendo verso sud, è più omogeneo e dominato dai sanguinelli. Le siepi impediscono la vista e solo al termine del viale è possibile cogliere l’aspetto e le dimensioni del parco, anche se lo sguardo è ancora in parte chiuso dalle quinte di tasso che sul lato orientale schermano il corso dell’Ariolo, a sud corrono parallele agli edifici e a ovest definiscono un’area giochi ombreggiata da ciliegi. La parte centrale e più ampia del parco è comunque aperta, con vasti prati disegnati da una trama di filari: quattro di aceri campestri, paralleli al viale centrale, e due, ortogonali, di pioppi cipressini. Solo spostandosi verso i margini del parco, alberi e arbusti prendono il sopravvento, disegnando un paesaggio più movimentato e naturale, nel quale si incontrano esemplari o piccoli gruppi di acero campestre, farnia, pioppo bianco, carpino bianco, olmo, robinia e dense macchie arbustive di tasso, acero opalo, scotano, lantana, nocciolo, sambuco e biancospino. Non manca, in particolare lungo le sponde dei due corsi d’acqua, la vegetazione infestante, che si mescola a quella naturale che colonizza le sponde dei corsi d’acqua, con rovo, fitolacca e ailanto che si alternano a salici e cannucce. La gestione del prato con zone a sfalcio differenziato porta ad avere l’erba bassa nella parte centrale e lungo i camminamenti e più alta nelle aree periferiche, dove il prato si colora variamente per il susseguirsi delle fioriture. Lo spazio più settentrionale, tra l’Ariolo e la Via Emilia, non è al momento fruibile: si scorgono i ruderi del fabbricato della Tintoria e tutt’intorno un incolto a tratti arbustivo dominato dai rovi e dagli olmi.
Nella porzione meridionale dell’area, oltre una quinta di tassi, si trovano la Villa del Mauriziano, il Palazzo Vecchio e la casa colonica (per ora separata da una recinzione). Intorno al Mauriziano si estende la parte più formale e antica del giardino, dove trovano posto la conserva, due pergole a tunnel coperte da gelsomino d’inverno, una vasca rettangolare ampia e poco profonda bordata da lastre di pietra e due filari di maestosi platani.