Di un altro albero che caratterizzava l’ingresso alle terme dalla portineria e che, insieme alle sequoie, era l’emblema del parco, oggi è purtroppo visibile solo il grandioso scheletro mantenuto in piedi dopo la morte recente: un cipresso rosso occidentale (Thuja plicata) a portamento policormico, con una diametro di 160 cm.
Nelle aiuole intorno alla fontana davanti al Padiglione Oriani risaltano tre grandi esemplari di cedro dell’Himalaya, oggi di aspetto molto compromesso, che sono ritratti in molte fotografie e cartoline d’epoca a partire dall’inaugurazione delle terme. Un primo esemplare, provvisto di cartellino, ha un diametro di 150 cm, mentre i due che crescono nelle opposte aiuole hanno diametri di 130 e 162 cm (il quarto cedro è stato sostituito da un giovane esemplare della medesima).
Nell’aiuola davanti all’ingresso del Grand Hotel si impone la chioma davvero maestosa di un altro grande cedro (diametro 121), indicato come cedro dell’Himalaya ma con caratteri dubbi, con un intreccio delle ramificazioni davvero apprezzabile.
A poca distanza, verso l’ingresso principale spicca un altro cedro (diametro 142 cm), isolato in una piccola aiuola, la cui chioma svetta sulle piante vicine. In altri luoghi del parco si possono incontrare altri esemplari di cedro, platano e ippocastano, con diametri uguali o di poco inferiori al metro, anch’essi ormai più che centenari.
Degno di nota, infine, è l’esemplare isolato di roverella (diametro 90 cm) che domina lo spiazzo sul retro del Padiglione Oriani, dalla bella chioma allargata, che anticipa lo splendido scenario del settore boscato del parco, che custodisce diversi altri alberi maestosi, con diametri superiori al mezzo metro.
Particolarità:
L’abitato di Riolo Terme conserva un nucleo medievale chiuso dalle vecchie mura nel quale spicca la bella rocca, esempio di fortificazione militare trecentesca, poi ampliata da Caterina Sforza alla fine del ’400. La struttura quadrilatera, parzialmente interrata, è dotata di maschio quadrato e torri cilindriche (in passato vi si accedeva attraverso un ponte levatoio). All’interno è ospitato il Museo del Paesaggio dell’Appennino Faentino, una struttura collegata al Parco Regionale Vena del Gesso Romagnola, che tutela i più imponenti rilievi gessosi italiani, che si estendono tra le province di Bologna e Ravenna. In corrispondenza delle antiche mura del paese è presente un parco pubblico nel quale sono collocate sculture in bronzo ispirate alle vicende della seconda guerra mondiale, che in questo territorio videro aspri combattimenti.
Riolo Terme (RA)
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