Piazza Mazzini
Salsomaggiore Terme (PR)
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Il principale parco pubblico cittadino si sviluppa alle spalle del grande e moderno edificio delle Terme Zoja e venne realizzato agli inizi del ’900 per offrire un piacevole soggiorno ai molti frequentatori dell’allora già molto rinomata città termale. Pur se ridotta rispetto al progetto originale, l’area verde, conosciuta in passato come “Parco Regina Margherita” in omaggio a Margherita di Savoia, che fu spesso ospite di uno degli stabilimenti storici di Salsomaggiore, il Grand Hôtel des Thermes, conserva un tipico giardino all’italiana, un laghetto e molte alberature risalenti al primo impianto del parco. Un percorso botanico di recente ideazione conduce alla scoperta delle piante più significative.

Il disegno del parco, oggi esteso su una superficie di 8 ettari circa, si fonda su alcuni anelli di forma variabile disegnati da viali e vialetti che racchiudono aiuole prative alberate e settori più caratterizzati. I viali più ampi, ombreggiati in prevalenza da grandi tigli, sono oggi asfaltati e in parte inseriti nella viabilità cittadina. Lungo l’anello maggiore, che circonda larga parte del parco e le Terme Zoja, si trova anche l’ingresso alla bella palazzina in stile Liberty costruita nel 1928 come sede per le serre comunali e oggi utilizzata per incontri pubblici, mostre e altri eventi culturali. L’asse centrale del parco è costituito dal giardino all’italiana, con basse siepi di bosso sempreverde che delimitano aiuole di forma geometrica e alcuni esemplari in forma obbligata a sottolineare spigoli o altri punti significativi del disegno. Nello spiazzo centrale interno, verso cui convergono i vari vialetti inghiaiati, campeggia un busto dedicato a Giuseppe Mazzini, mentre due statue con figure classiche caratterizzano la porzione di giardino formale che si prolunga su un tratto in pendio e comprende alcuni gruppi di grandi magnolie sempreverdi. L’insieme delle aiuole è fiancheggiato su entrambi i lati lunghi da una bordura di rose e più all’esterno, oltre il vialetto inghiaiato, da un filare di grandi tigli che, per chi accede da nord, indirizza la visione prospettica verso la porzione più alta del parco, chiusa sullo sfondo dal retro del padiglione delle Terme Zoja.
A est del giardino all’italiana si trova lo scenografico laghetto, circondato da esemplari di cipresso calvo, liriodendro, tuia orientale, faggio piangente e altre specie ornamentali e popolato da anatre e cigni. I bordi dello specchio d’acqua sono delimitati da inserti rocciosi, un elemento di arredo che permane anche su parte della viabilità interna del parco. Scogliere rocciose e statue sono presenti in vari punti lungo le sponde e verso l’estremità meridionale del laghetto una passerella in legno conduce a un promontorio rilevato sul quale sorge una piccola pagoda contornata da tassi e lecci. Nel resto del parco, che si sviluppa all’interno del grande anello principale (via Parco Mazzini), i settori con gruppi più ravvicinati di lecci, platani, ippocastani e altre specie si alternano a quelli con spazi prativi più ampi, nei quali spiccano esemplari arborei isolati di essenze esotiche ornamentali come sequoia gigante, abete greco, abete del Colorado. Anche le introduzioni vegetali più recenti hanno prestato particolare l’attenzione alla scelta delle specie, incrementando la varietà botanica che già caratterizzava l’impianto originario del parco mediante l’inserimento di giovani esemplari di ginkgo, sofora della varietà pendula, storace americano (Liquidambar stiraciflua) e magnolie di varie specie. All’esterno dell’anello principale si estendono alcune grandi aiuole verso ovest e verso sud dove vegetano alcuni grandi esemplari di abete di Spagna, tasso e pino dell’Himalaya. Verso est, invece, un’ampia area è stata destinata ad attività ricreative e sono presenti un parco giochi per bambini, un minigolf e una bocciofila; una porzione separata è riservata alla corsa libera dei cani.

Il disegno originario del parco venne elaborato nel 1912 dall’architetto Giuseppe Roda (1866-1951), erede della celebre dinastia di paesaggisti torinesi, ispirandosi ai canoni tipici del periodo Liberty. La realizzazione fu avviata l’anno successivo su una superficie complessiva di 11 ettari circa e completata nel 1917. La struttura del parco era allora essenzialmente basata su grandi viali alberati e ampie aiuole con ricostruzioni paesaggistiche e altri elementi ornamentali allora in voga (specchi d’acqua, finti ambienti rocciosi, arredi in stile orientale). Nei decenni successivi l’area verde ha purtroppo subito vari rimaneggiamenti e una significativa riduzione di superficie in seguito alla costruzione delle nuove Terme Zoja, inaugurate nel 1970, pur mantenendo nell’insieme un assetto riconducibile al primitivo disegno. Nel 2007 il parco è stato oggetto di una serie di interventi di restauro che hanno riguardato sia gli arredi che le alberature. Nel 2010 è stato inaugurato un percorso botanico, con cartellini che segnalano i principali esemplari arborei del parco, che è riportato nel pieghevole Alberi della Regina, curato dall’associazione culturale “Amici di Salsomaggiore” (www.amicidisalsomaggiore.it) e disponibile presso lo IAT (è anche scaricabile dal sito del Comune di Salsomaggiore: www.comune.salsomaggiore-terme.pr.it).