Di un certo interesse sono anche gli annosi alberi da frutto sopravvissuti nei dintorni della “Casa del Generale” e qualche altra pianta che si scorge passeggiando per i sentieri del parco: un noce nei pressi di un ponticello, un gelso dalla chioma espansa al termine della carrareccia più a nord (entrambi intorno ai 60 cm di diametro), una grande robinia al margine di una radura.
Particolarità:
Poco più a ovest, tra via De Longe, le strade Agazzana e Malchioda e il canale Diversivo Ovest, si estende il Parco Montecucco, l’altra area verde pubblica piacentina di grandi dimensioni (16 ettari). É stato realizzato dall’Ufficio Verde Pubblico del Comune di Pioacenza, con il contributo dell’architetto paesaggista tedesco Andreas Kipar, in fasi successive, a partire dal 1997. Nel parco, dotato di giochi per bambini, percorsi podistici e attrezzature sportive; sono presenti una zona ortiva e uno spazio riservato ai proprietari di cani.
Piacenza (PC)
Un filare di ciliegi e farnie di recente impianto segue la larga carrareccia che separa il prato più a nord, dove a breve distanza dall’ingresso spicca una bella coppia isolata di bagolari, da quelli molto ampi che si estendono nella zona centrale del parco, nei quali si notano ancora le leggere depressioni che rivelano le posizioni dei depositi sotterranei di un tempo, oggi colmati di terreno. Un’altra sterrata scende dall'ingresso verso il margine dei prati, dove si trovano l'area giochi per bambini e l’edificio di un centro sociale circondato da maraschi, rusticani e gelsi.
Il settore occidentale, oltre a lembi di giovane bosco misto che avvolgono ancora alcune vecchie strutture, è caratterizzato soprattutto da siepi e macchie arbustive composte da prugnolo, biancospino, rosa selvatica e rovo, con belle fioriture primaverili e abbondanti frutti appetiti dall’avifauna; qua e là compaiono esemplari di olmo campestre, bagolaro, rusticano, gelso e noce di discrete dimensioni. Più a sud, nascosti da fitte fasce di vegetazione spontanea, si incontrano i solchi ancora ben riconoscibili di due antichi canali, le cui acque, dopo la costruzione recente del canale Diversivo ovest, oggi scorrono in prevalenza all’esterno dell’area verde. Oltre questi, verso via Manfredi, si trova il rudere della cosiddetta “Casa del Generale”, una abitazione rurale intorno alla quale, mescolati alla vegetazione, compaiono vecchi esemplari di rusticano, pero, ciliegio e altri alberi da frutto residui di un piccolo frutteto. Nella restante porzione meridionale del parco piccole radure frequentate da lepri e fagiani si alternano a fitte macchie di bosco, nelle qualio compaiono robinie, aceri di monte, olmi campestre, farnie, carpini bianchio, bagolari, sambuchi, biancospini, sanguinelli, rovi e nel sottobosco tappeti di edera e viole. Nascosti dal bosco, emergono i suggestivi resti del forte, del quale si riconoscono ancora i bastioni e diversi tratti delle mura con archi e feritoie.