piazza Calcagnini
Formigine (MO)
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Il piccolo parco, che ha una superficie di circa 5.000 mq, è completamente racchiuso entro la cinta muraria dell’antico castello di Formigine ed è raggiungibile attraverso il ponte levatoio e l’arco di accesso alla rocca del castello. L’area verde si presenta come una conca caratterizzata da uno spazio prativo centrale un po’ ribassato rispetto alla fascia perimetrale alberata, che si sviluppa in prossimità delle mura. La suggestione del luogo è accresciuta dalla presenza, nel settore meridionale, di uno scavo archeologico in parte ombreggiato dalla scura chioma di un grande esemplare di tasso. L’area verde prosegue anche all’esterno delle mura, formando un’ampia aiuola in parte alberata che ha avuto origine, ai primi del ’700, in seguito all’interramento del fossato che circondava il castello.

Nonostante le ridotte dimensioni il parco è ricco di elementi di interesse e dotato di una particolare atmosfera, dovuta soprattutto alla presenza dell’antica cerchia muraria che racchiude completamente l’area verde e la isola dalla realtà urbana circostante. All’interno si identificano due zone: un’area prativa centrale, affacciata sull’ingresso e sul palazzo marchionale, e una fascia perimetrale, più o meno densamente alberata, che dal prato risale dolcemente sino alle mura. Una passeggiata permette di percorrere tutto il periplo dell’area, a partire dalla porzione meridionale, dove si trovano gli scavi archeologici che hanno messo in luce i possenti basamenti in ciottoli del castello duecentesco. Nel primo tratto prevalgono i sempreverdi, soprattutto tassi, tra i quali spicca un esemplare monumentale, ma anche cipressi, un abete bianco e dense macchie di bosso. Proprio contro le mura, in parte ancora originali, con grossi ciottoli alternati a vecchi mattoni, e in parte ricostruite in laterizi, un filare di aceri campestri scherma la vista sulla città sottostante. Proseguendo la passeggiata, il morbido declivio che scende verso il prato ospita soprattutto specie spoglianti (farnie, ippocastani, olmi, bagolari, frassini, aceri campestri, americani e ricci e alberi di Giuda), che formano un rado boschetto attraversato da brevi allineamenti di bosso.

Il primo documento riferito al castello di Formigine è riportato nelle cronache modenesi trecentesche, che ne attribuiscono la costruzione al Comune di Modena nel 1201. La datazione ha trovato conferma nel corso di un’approfondita indagine archeologica condotta, tra il 1999 e il 2006, dall’università veneziana di Ca’ Foscari: gli scavi, visibili nella parte meridionale del parco, hanno infatti portato alla luce le spesse mura in ciottoli dell’originario castello e le tracce della preesistente chiesa di San Bartolomeo e dell’annesso cimitero. L’attuale assetto del castello, caratterizzato dal perimetro quadrilatero di mura con le torri angolari e dalla rocca posta a difesa dell’ingresso, è attribuibile ai Pio, signori di Carpi, che ricevettero dal duca Nicolò III d’Este il feudo di Formigine nel 1395, ai quali si deve anche la successiva edificazione, all’interno del perimetro murario, del palazzo marchionale come residenza signorile. Nel 1599 la morte senza eredi di Marco III Pio determinò il ritorno del castello agli Estensi, che lo detennero sino al 1648, quando venne ceduto al marchese Mario Calcagnini, funzionario ducale, la cui famiglia lo ha avuto in proprietà, almeno in parte, sino al 1946. Pesantemente danneggiato dalla guerra, il castello venne poi acquistato dal Comune di Formigine, che intraprese un complesso intervento di recupero, portato a termine nel 1986 con il ripristino del mastio e il rifacimento delle coperture. Il castello è stato sede del municipio sino al 2002 e attualmente, dopo un ulteriore restauro terminato nel 2007, ospita nella rocca il Museo e Centro di Documentazione del Castello di Formigine, mentre nella parte rinascimentale, oltre alla sala del consiglio comunale, è stata realizzata una caffetteria-ristorante e sono stati ricavati spazi per convegni, incontri e mostre.