Museo Romagnolo del Teatro
Corso Garibaldi, 96
Forlì (FC)
Zoli Minguzzi Gilda
1817/ 1902
biglietto d'invito

carta/ inchiostro
cm 13 (la) 18 (a)
cornice 19x24,5
sec. XIX (1868 - 1868)
n. 192
Il documento consta di 13 righe, escluse l’intestazione e la firma. I caratteri “Onorevoli Signori!”, “nel Palazzo Baccarini” e “Angelo Masini” si distinguono dal resto del testo per inclinazione e grassetto. I caratteri “5 marzo 1868” e “alle ore 7. sette” sono gli unici scritti a mano, mentre il resto del testo è a stampa in caratteri corsivi. La parola “nobile”, riferita al piano dell’edificio nel quale ebbe luogo l’esibizione, è stata barrata e corretta sopra manualmente con “terreno”. In trasparenza si evince una scritta in inchiostro scuro sul retro del foglio, probabilmente l’intestazione del destinatario dell’invito. Il biglietto è montato su cornice di legno color noce.

Della figura del soprano forlivese Gilda Minguzzi Zoli, prima insegnante di canto del Masini, parla estesamente Battaglia, che afferma: “…già buona interprete, per alcuni anni di lavori in prevalenza belliniani, le cronache riportano i suoi successi giovanili nei ruoli di Norma ed Amina, in alcuni teatri di provincia marchigiani ed emiliani. Poi, improvvisamente, essa si era ritirata dalle scene (…) dopo il matrimonio con l’avv. Emilio Zoli, per le insistenze della famiglia, contraria alla vita raminga dell’artista lirica. (…) Essa era stata un buon soprano d’agilità, uno di quegli ottimi elementi seri e coscienziosi che allora popolavano i teatri di provincia.”. Sul rapporto tra la maestra e l’allievo aggiunge inoltre: “Alla Minguzzi l’allievo dovette moltissimo: essa si dedicò alla sua preparazione con affetto quasi materno (…). Questi conservò per tutta la vita l’indelebile impronta di un certo tipo di formazione e di gusto trasmessogli dall’insegnante. (…) Gli insegnò con amore e dedizione profonda tutti i segreti della tradizione belcantistica che essa aveva avuto l’opportunità di raccogliere e di poter trasmettere. (…) La Minguzzi inoltre non si limitò ad istruire l’allievo prediletto nella tecnica vocale, e nella cultura musicale in genere, ma non smise di seguirlo fino al debutto, avvenuto a Finale Emilia nel 1868.”. Inzaghi sottolinea infatti come fu proprio la Minguzzi, soddisfatta del livello raggiunto dal Masini, a procurargli un contatto con l’impresario Luigi Scalaberni, “il più importante che si trovava sulla piazza di Bologna”, grazie al quale ebbe le sue prime scritture.