Patrimonio culturale dell'Emilia-Romagna

È un piccolo giardino (3.000 mq circa), di forma regolare, che è chiuso su tre lati da Palazzo Salimbeni e dalla Torre dei Bolognesi; sul quarto lato un muro lo divide da piazza Aldo Moro. Lo spazio interno è un prato in gran parte ombreggiato da alberi di varie specie e dimensioni, tra i quali spicca un imponente esemplare di platano, e arricchito da sculture e cippi di confine.

Il giardino è un prato alberato arricchito da alcune sculture e da una collezione di cippi di confine rinvenuti nelle campagna circostanti (per secoli Nonantola è stata terra di confine tra i comuni di Modena e Bologna e poi tra il ducato estense e lo stato pontificio). La copertura arborea è piuttosto varia e comprende piante appartenenti a numerose specie sia spoglianti sia sempreverdi: sono presenti esemplari di tiglio, platano, bagolaro, farnia, ginkgo, una bella sofora della varietà pendula e, tra i sempreverdi, leccio e magnolia.

L’area verde è circoscritta da alcuni tra i più antichi monumenti di Nonantola. All’estremità sud-orientale si innalza la Torre dei Bolognesi (38 m di altezza), costruita nel 1306 all’epoca delle lotte tra Modena e Bologna. Nel corso dei secoli la torre è stata adibita a prigione, deposito di legname, torre piezometrica dell’acquedotto; dal 2007 ospita il Museo di Nonantola. Palazzo Salimbeni era un tempo parte del complesso dell’antico monastero; nell’ala più antica, che chiude il giardino a nord, hanno sede l’Antiquarium e l’archivio storico comunale. Nel 1983, durante i lavori di restauro di questa parte del palazzo, sono emersi i resti di un ciclo di affreschi risalente al secolo XI, che decorava il refettorio monastico.