via Ravegnana 235
Forlì (FC)
Tel: 01628 507200 cimitero degli indiani

0543 720723 Certosa
La piccola area del cimitero è ben visibile anche dalla strada, con le lapidi in marmo bianco perfettamente allineate nel folto tappeto verde e accompagnate da lunghe e strette aiuole di piante da fiore, come è tipico dei cimiteri militari anglosassoni. La caratteristica peculiare, tuttavia, è l’irregolare presenza tra le tombe di grandi esemplari di bagolaro, dalle chiome assai espanse, che ombreggiano gran parte delle sepolture. Nell’insieme il luogo, così aperto, luminoso e allo stesso tempo in ombra, comunica un’impressione di pace e serenità.

Il Cimitero degli Indiani, segnato lungo il perimetro unicamente da una bassa siepe formale di crespino si estende sul lato opposto della strada rispetto al cimitero monumentale di Forlì, circondato da un alto muro con grandi aperture circolari e ombreggiato lungo la via Ravegnana da uno scenografico filare di annosi pini domestici. Le lapidi bianche, nei tre settori in cui il cimitero è diviso, si allineano secondo direzioni tra loro ortogonali e sono accompagnate da lunghe e strette aiuole dove con grande ordine sono coltivate piante da fiore, erbacee perenni, bulbose e, soprattutto, piccole rose. Nelle aiuole di contorno spiccano composizioni di bergenia e cineraria e arbusti di nandina, bosso, spirea, cotoneastro, erica, ibisco, lauroceraso e sanguinello, che nell’insieme creano una cornice variamente fiorita dalla primavera all’autunno.
Tra gli alberi del cimitero, in prevalenza disposti nelle aiuole dei lati nord, sud e est, si notano tre ginkgo (la maggiore con diametro di 34 cm), una catalpa (diametro 50 cm), due esemplari di acero americano (il maggiore con diametro di 95 cm). Gli esemplari arborei più interessanti, tuttavia, sono sicuramente gli otto bagolari presenti, cinque dei quali possono essere considerati monumentali. Oltre al Monumento Commemorativo delle Cremazioni, all’interno del piccolo cimitero si trova, nell’angolo a nord, un piccolo tempio affiancato da un cippo che riporta una dettagliata cronistoria della guerra in Italia tra 1943 e 1945. A fianco del cimitero è appena stata realizzata un’area verde pubblica, con una zona di orti urbani e giovani esemplari di leccio, sofora (della varietà pendula) e altre specie autoctone ed esotiche.

Il cimitero accoglie le sepolture di 495 caduti, di cui 15 ignoti, inquadrati nella IV, VIII e X Indian Division dell’esercito inglese; soltanto tre sono britannici, gli altri 492 sono indiani. Nel cimitero si trova, inoltre, il Monumento Commemorativo delle Cremazioni, dove sono tumulate le ceneri della pira funeraria di altri 768 caduti indiani di religione Sikh e Indù, che a differenza dei musulmani dopo la morte vengono cremati, i cui nomi sono incisi nel marmo bianco del memoriale. Nel 1944 due divisioni indiane, comprese nell’Ottava Armata Britannica, combatterono sul fronte della Linea Gotica e molti soldati caddero negli aspri scontri avvenuti quando il fronte attraversò questa zona (i forlivesi più anziani ricordano ancora gli alti soldati scuri e con il turbante delle divisioni indiane). Nel dicembre del 1944 l’area dove sorge il cimitero venne scelta come luogo di sepoltura dalla X Divisione Indiana, che era arrivata in zona nell’ottobre precedente e aveva giocato un ruolo importante, con pesanti perdite, nei durissimi combattimenti degli ultimi mesi di quell’anno. La divisione seppellì qui non soltanto i propri morti ma anche alcuni caduti della IV divisione, che l’aveva preceduta nella zona, e della VIII divisione, che combatté su questo fronte nella primavera del 1945. Dal 2007, nella prima metà di agosto di ogni anno, i membri della comunità Sikh dell’Emilia-Romagna si ritrovano qui per rendere omaggio ai loro caduti che combatterono per la liberazione dell’Italia. Nel 2011, durante la commemorazione, è stato inaugurato nei pressi del parcheggio un bel monumento in memoria dei caduti sikh, interamente realizzato a cura e a spese della comunità. Si tratta di una grande scultura in bronzo, alta quasi tre metri, dello scultore Stefan Popdimitrov, che rappresenta un soldato sikh con bandiera e fucile e un secondo soldato che soccorre un ferito italiano. Sul monumento è posta una targa con una frase di Winston Churchill che dà risalto all’importante contributo dei Sikh nella vittoria della Seconda Guerra Mondiale: “Grazie al loro prezioso aiuto oggi siamo in grado di vivere con onore, dignità e indipendenza. Nella guerra hanno combattuto e sono caduti per noi indossando il turbante”.