La gestione del Cimitero degli Indiani, così come la manutenzione e la pulizia, sono affidate alla Commonwealth War Grave Commission, con sede a Roma, alla quale è possibile rivolgersi per informazioni. Per gli orari della Certosa, invece, si può chiamare la portineria oppure visitare il sito.
I grandi bagolari sono già ben visibili in una delle piccole mappe che furono disegnate, probabilmente per la realizzazione dei vari cimiteri di guerra, dall’Imperial War Grave Commission dell’epoca. Nella mappa, infatti, si notano nove grandi alberi, evidenziati in colore verde-azzurro, che spiccano sul resto della vegetazione, che è invece appena tratteggiata; gli esemplari sono disegnati esattamente nelle posizioni in cui si trovano almeno cinque dei bagolari oggi esistenti (gli altri potrebbero essere stati abbattuti e poi sostituiti per la costruzione dei due monumenti all’interno del cimitero, che nel disegno non erano previsti, almeno nell’attuale posizione). La mappa, quasi certamente risalente agli anni ’40, sarebbe la prova che gli odierni bagolari erano in buona parte già presenti nell’area quando essa fu scelta per realizzare il cimitero ed erano già di discrete dimensioni (i più grandi ora potrebbero avere intorno al secolo di vita).
Particolarità:
Sul lato meridionale del Cimitero degli Indiani, si apre un parcheggio al servizio delle aree cimiteriali ombreggiato da vecchi cipressi e ippocastani. Un cipresso all’angolo del piccolo negozio di fioraio ha una bella chioma piuttosto arrotondata (il breve tronco ha un diametro di 60 cm).
Tipo:
certosa
Particolarità:
Di fronte al parcheggio, oltre via Ravegnana, si trova l’ingresso del cimitero monumentale di Forlì, per la sua austera maestosità una delle principali architetture cimiteriali della Romagna. Dopo il celebre editto napoleonico di Saint Cloud (1804), Forlì attivò sin dal 1807 la costruzione del cimitero cittadino, che fu ampliato nel 1818 da Ruffillo Righini e poi rifatto e nuovamente ingrandito nel 1863. Nel cimitero neoclassicheggiante, tra i marmi bianchi e gli stucchi che spiccano sotto le arcate intorno al Pantheon, è condensato un secolo d’arte e hanno trovato sepoltura vari uomini illustri: il patriota e musicista Pietro Maroncelli, il tenore Angelo Masini, il pittore e architetto Marco Palmezzano, il patriota risorgimentale e politico Aurelio Saffi. Nel cimitero il monumento a Maria Ravaioli è opera di Antonio Canova e diversi altri sono stati eseguiti dal suo allievo Gaetano Lombardini (nato a Santarcangelo). La visita è interessante anche per gli alberi che si incontrano tra i sepolcri. Le aree verdi che fiancheggiano l’ingresso, oltre il muro di recinzione, sono ombreggiate principalmente da grandi cedri, mentre il muro perimetrale lungo via Circonvallazione Nord-est è fiancheggiato all’esterno da un lungo filare di cipressi disetanei. All’interno del cimitero, affollato da grandi tombe di famiglia, gli alberi non sono moltissimi ma quasi tutti di dimensioni ragguardevoli. Nel primo grande campo sulla destra dopo l’ingresso spiccano due cipressi (diametri 64 e 74 cm), un abete del Colorado (diametro 67 cm) e altri quattro cipressi disposti agli angoli di un incrocio di vialetti tra i monumenti tombali. Più vicino al Pantheon spicca la chioma di una farnia (diametro 60 cm) e, sulla sinistra, si innalza un altro cipresso (diametro 72 cm). In una parte del cimitero probabilmente aggiunta in seguito e situata dietro al Pantheon, verso ovest, le tombe sono un poco più rade e crescono un gruppetto di cedri e due esemplari di pino domestico (diametri 65 e 60 cm).
Forlì (FC)
0543 720723 Certosa
Tra gli alberi del cimitero, in prevalenza disposti nelle aiuole dei lati nord, sud e est, si notano tre ginkgo (la maggiore con diametro di 34 cm), una catalpa (diametro 50 cm), due esemplari di acero americano (il maggiore con diametro di 95 cm). Gli esemplari arborei più interessanti, tuttavia, sono sicuramente gli otto bagolari presenti, cinque dei quali possono essere considerati monumentali. Oltre al Monumento Commemorativo delle Cremazioni, all’interno del piccolo cimitero si trova, nell’angolo a nord, un piccolo tempio affiancato da un cippo che riporta una dettagliata cronistoria della guerra in Italia tra 1943 e 1945. A fianco del cimitero è appena stata realizzata un’area verde pubblica, con una zona di orti urbani e giovani esemplari di leccio, sofora (della varietà pendula) e altre specie autoctone ed esotiche.