Viale Guglielmo Marconi 14/16
Castrocaro Terme e Terra del Sole (FC)
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L’ampio parco (circa 8 ettari), realizzato agli inizi del ’900, è la naturale propaggine verde delle strutture termali, pensato per integrare la cura e il benessere dei pazienti con passeggiate salutari e momenti di relax in angoli piacevoli e tranquilli. Ombrosi viali conducono alla scoperta di porzioni di giardino più costruito e formale oppure di lembi di vegetazione di aspetto seminaturale. Un po’ ovunque si incontrano grandi esemplari arborei di specie sia autoctone sia spiccatamente ornamentali come cedro del Libano, sequoia sempreverde, abete del Caucaso e abete di Spagna (un “percorso didattico” riportato su una bacheca all’ingresso del parco, e scaricabile anche dal sito delle Terme, segnala ai visitatori le piante di maggiore interesse). Il parco è frequentato tutto l’anno, sia dai fruitori delle cure termali che dagli abitanti di Castrocaro (per i quali è il principale parco pubblico cittadino). Il Padiglione delle Feste, uno dei migliori esempi di Art Déco in Italia, e altri spazi del complesso ospitano spesso spettacoli, incontri e conferenze di rilevanza nazionale.

Il parco, che si estende dal centrale viale Marconi sino alla sponda sinistra del Montone, si compone di varie porzioni di verde la cui fisionomia è legata alle funzioni che esse rivestono nel disegno complessivo dell’area. Nei pressi dell’ingresso, sulla destra, si sviluppano una serie di aiuole ornamentali, di differente forma, delimitate dai vialetti che conducono agli Stabilimenti Termali, al Centro Benessere e al Grand Hotel Terme. I prati rasi delle aiuole, lievemente rilevate, sono ravvivati da composizioni di fioriture annuali, bordure di rose ed esemplari di tasso potati in forma obbligata; su di essi si stagliano grandi esemplari arborei sempreverdi (lecci, pini e cedri imponenti), mentre statue, grandi vasi di terracotta, panchine e un’aiuola con orologio e data arredano vari angoli di questo settore. Poco oltre l’ingresso, verso sinistra, un vialetto fiancheggiato da filari di lagerstroemia e bordure di rose conduce invece al singolare Padiglione delle Feste, ricco di decorazioni anche nelle parti esterne. Il padiglione è contornato da zone prative più ampie, alberate con alti esemplari sempreverdi: in prevalenza cedri del Libano, dell’Himalaya e dell’Atlante, insieme a lecci, tassi, abeti bianchi, pini neri, libocedri, mentre il confine verso il viale è segnato da un filare di tigli. Poco prima degli Stabilimenti Termali un vialetto fiancheggiato da lecci scende a sinistra verso la piscina scoperta, raggiungendo un incrocio a lato di una coppia di colonne e di un paio di abeti del Caucaso. Dal bivio parte un largo viale alberato, scandito da grandi esemplari di tiglio, platano, frassino maggiore e farnia, che dopo avere fiancheggiato la piscina e il campetto di minigolf, conduce nel settore più ampio e ombroso del parco. In questa zona, anche nel corso di una breve passeggiata, si può godere di molti scorci suggestivi: viali prospettici con filari di pini domestici e platani, radure prative arredate con isolati gazebo, labirinti e tunnel verdi realizzati con arbusti e alberi appositamente modellati (laurotino, ligustro, sanguinello, orniello, carpino bianco, bagolaro, acero campestre), singolari formazioni di tiglio allevate a portamento policormico, gruppi arborei dalle differenti tonalità di colore (abeti e tassi dallo scuro fogliame verde intenso, mirabolani rossi), grandi esemplari isolati e boschetti misti con sottobosco naturale di viole e altre specie nemorali. L’intreccio di vialetti e sentieri consente di percorrere sia il perimetro del parco che le sue diverse porzioni interne, toccando anche le stazioni di un percorso vita attrezzato. Verso il fiume il confine è costituito da un argine rilevato, sottolineato da un lungo filare di grandi pini domestici con una siepe di lauroceraso alla base. Anche vicino alla zona ricreativa si incontrano filari di alti pini e grandi esemplari di leccio, platano, cedro del Libano, libocedro e sequoia: Sul retro degli Stabilimenti Termali, infine, si trova il Tempietto delle Acque, uno spazio con tavolini e panchine allestito intorno a vecchie fonti e dominato da un bell’esemplare di roverella.

Nel 1838 un medico locale, Corrado Taddei De Gravina, cominciò a promuovere l’impiego delle acque minerali salsobromoiodiche di Castrocaro (in epoca romana Salsubium), il cui valore terapeutico era stato riconosciuto dalle ricerche del medico e botanico fiorentino Antonio Targioni Tozzetti (in quegli anni direttore del Giardino dei Semplici di Firenze). Sei anni più tardi, per iniziativa privata, venne realizzato un primo stabilimento termale atto a soddisfare le numerose richieste pervenute. Agli inizi del ’900 furono compiuti nuovi studi sull’utilizzo delle acque e dei fanghi e nel 1936, dopo che lo stabilimento era divenuto di proprietà statale, venne progettato un più ampio centro termale, con un nuovo grande padiglione dedicato alle strutture curative e altri a uso alberghiero e ricreativo. Dei lavori venne incaricato l’ingegnere romano Diego Corsani, capo dell’ufficio tecnico centrale del Demanio, che affidò la parte artistica al decoratore toscano Tito Chini, direttore delle Fornaci Chini di Borgo San Lorenzo. Chini mise a punto un accurato progetto complessivo, ispirandosi ai canoni stilistici dell’Art Déco, che aveva conosciuto durante l’esposizione parigina del 1925. I lavori per la realizzazione del “Nuovo Fabbricato di rappresentanza e festeggiamenti delle Reali Terme di Castrocaro” e degli altri edifici iniziarono nel 1937. Chini arricchì i nuovi padiglioni con le sue ceramiche artistiche, affiancandole con opere pittoriche e con vetrate e lampadari fatti venire da Murano. Lo “Stabilimento Termale Demaniale” fu completato nel 1938 e nel settembre dello stesso anno venne inaugurato il Padiglione delle Feste, alla presenza del principe Umberto di Savoia. L’albergo, per il quale nel corso dei lavori era stato deciso un ulteriore ampliamento tale da trasformarlo in lussuoso Grand Hotel, venne completato, tuttavia, solo nel 1943, in piena seconda guerra mondiale (Benito Mussolini vi tenne uno dei primi incontri della Repubblica Sociale Italiana). Negli ultimi decenni del secolo scorso il complesso si è ulteriormente potenziato con l’aggiunta di nuove moderne strutture curative e turistiche: un Centro Benessere ha trovato posto nello Stabilimento dei Bagni e il Padiglione delle Feste è diventato un Centro Congressi che ospita importanti eventi e manifestazioni culturali. Il complesso è oggi di competenza di una società mista composta da vari enti locali e da una società privata che ne cura la gestione.