Tra le belle siepi alberate della parte più naturale del cimitero, inoltre, spicca l’imponente chioma grigio argento di un bagolaro (diametro 86 cm), che colpisce per la ricca e integra ramificazione, mai toccata da un giardiniere, che comincia a si svilupparsi a poca distanza da terra, formando un intreccio di pieghe sulla corteccia.
Particolarità:
Il cimitero ebraico ha preceduto di quasi due secoli quello cristiano, realizzato a breve distanza nel 1811 intorno alla chiesa e al convento di San Cristoforo, di cui l’architetto Ferdinando Canonici modificò i vecchi chiostri per ospitare il cimitero comunale, aggiungendo anche due lunghi portici curvilinei. Dopo aver percorso le strette vie cittadine l’arrivo alla Certosa di Ferrara, con i suoi spazi aperti così larghi e ordinati, è abbastanza sorprendente. Il vastissimo spazio prativo davanti alla chiesa e al cimitero, denominato Prato dei Miracoli, è segnato da filari di tigli e punteggiato in maniera simmetrica da gruppi di grandi e vetusti cespugli di bosso potati in maniera regolare.
Ferrara (FE)