Visite guidate al giardino e alla villa per gruppi massimi di 35 persone
Aperta durante i principali eventi della zona:
-maggio-giugno: Naturalmente Imola e Grandi Giardini di Romagna
-settembre: Concerto Emilia e Romagna Festival e Festa del Contadino.
-novembre: il Baccanale
Gran parte delle alberature più imponenti sono localizzate lungo il perimetro e contribuiscono a definire in modo netto il confine con la campagna circostante. Il margine occidentale, nei pressi delle vecchie scuderie, è segnato da un breve filare di lecci (il più grande ha un diametro di 73 cm), che mostrano purtroppo diverse ferite e cavità nei tronchi e nelle branche principali.
Nei pressi risalta la chioma imponente e slanciata di una farnia (diametro 88 cm) che sovrasta le vicine alberature ed è tra le querce più grandi del parco. Anche la fascia alberata sul confine settentrionale è caratterizzata da un allineamento di lecci di notevole sviluppo (i due esemplari maggiori hanno diametri intorno al metro).
Verso est, invece, sono degne di nota due grandi farnie (la prima con diametro di 88 cm, la seconda di poco inferiore), avvolte nel mantello di arbusti cresciuti in questo settore.
In adiacenza alla facciata settentrionale della villa si distinguono due bellissimi cedri dell’Atlante, riconducibili all’impianto originario del parco. I due esemplari (uno di 125 cm di diametro, l’altro di poco inferiore) hanno potuto svilupparsi liberamente e mostrano chiome integre ed equilibrate, oltre a un portamento davvero ammirevole.
Diverse belle alberature incorniciano anche la facciata orientale della villa, dove si apre l’ingresso principale: la più particolare è un abete di Spagna (Abies pinsapo), dalla caratteristica sagoma conico-piramidale, con un diametro di 60 cm; interessante è anche un abete greco (Abies cephalonica), con diametro di 93 cm, che fa parte di un gruppo di sempreverdi sul margine sud-orientale della grande radura prativa.
Particolarità:
Villa La Babina è stata interessata nel corso dei secoli da importanti rimaneggiamenti, il più importante per volontà dei conti Gamberini alla fine del ’700. Il massiccio edificio, realizzato in mattoni, è a pianta rettangolare e si sviluppa su tre piani, come è tipico dei casini del territorio imolese. La facciata principale, rivolta a est, è abbellita da lesene e arcate cieche. Al piano terra si sviluppa una loggia passante che consente un cannocchiale visivo sul parco; sulla loggia, parzialmente decorata, si apre un’ampia sala con soffitto liberty, ora adibita a sala conferenze, affacciata verso il settore meridionale del parco. Uno scaloncino in cotto, con corrimano in marmorino, conduce al piano nobile, dove si trova un ampio salone, ricco anch’esso di pregevoli elementi architettonici e decorativi neoclassici oggi restaurati.
Tipo:
giardino
Particolarità:
A sud il parco confina con un’area verde pubblica che era un tempo parte del parco di Villa Codronchi, come testimoniano alcuni grandi esemplari arborei, tra cui un maestoso platano (diametro 148 cm) e un bel cedro (diametro 103 cm) a margine di via Sasso Morelli.
Tipo:
villa
Particolarità:
Il piccolo centro abitato a brevissima distanza deve l’impianto urbanistico a Cosimo Morelli, proprietario terriero e rinomato architetto imolese, che alla fine del ’700 concepì un importante progetto urbanistico a sfondo sociale. La sua villa, infatti, uno degli esempi più scenografici di casa di villeggiatura della pianura imolese, si affaccia su una vasta piazza dove a loro volta si aprivano le basse costruzioni porticate destinate a braccianti agricoli e piccoli artigiani. Il fronte dell’edificio, oggi Villa Mongardi, ingloba una piccola chiesa costruita nel 1573 ed è sottolineato dal percorso del torrente Correcchio.
Tipo:
giardino
Particolarità:
Sul retro di Villa Mongardi è presente un piccolo ma prezioso giardino storico, che ancora conserva maestosi esemplari arborei, tra cui alcuni tigli in filare, un tasso, un abete di Spagna e uno spino di Giuda. Fino a pochi anni fa, nell’aiuola centrale, spiccava uno spettacolare esemplare di tuia (Thuja plicata) a portamento policormico, di cui oggi sopravvive lo scheletro morto in piedi, con diversi fusti dapprima prostrati e poi sviluppati in verticale.
Tipo:
viale
Particolarità:
Una breve deviazione lungo via Correcchio in direzione nord, infine, conduce in via Papotta, una strada di campagna lungo la quale si ammira un bel filare di una decina di farnie tutelate dalla L.R. 2/77.
DLgs n. 42/2004, art.136, lett b)
Imola (BO)