Covili Gino
1918/ 2005
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 380 (la) 200 (a)
sec. XX (1970 - 1970)
n. 81
Al centro della scena, dominata da una luce dorata-rossastra, sono due grandi grandi buoi con lunghe corna ricurve. Gli animali sono legati a funi tirate da alcuni contadini su un terreno arso e sassoso. Attorno altre figure maschili e femminili, uno dei quali in camicia bianca e con frusta in mano. Dietro tre alberi scheletriti. Nello sfondo paesaggio collinare.

L’acquisizione dell’opera da parte della Regione cade nell’anno della grande mostra alla “Nuova Pesa” di Roma, assieme a Ligabue. Nello stesso anno Covili espone anche a Bologna, in una collettiva degli artisti del Museo delle arti naive di Luzzara.
Il dipinto è da considerare tra i ‘capolavori’ di Covili assieme ad altri dello stesso periodo, anch’essi di grandi dimensioni, come Il Cacciatore sul cavallo bianco, Frana, Morte del patriarca, Omaggio a Ligabue e le inquietante scene dell’ Eclisse e degli Emigranti. Opere percorse da uno slancio vitale, da un naturale confluire di sensazioni naturalistiche e deformazioni visionarie, ma dedicate alla condizione umana, direttamente colta dall’autore nella sua dimensione quotidiana.