via Panoramica 38
Casalecchio di Reno (BO)
Tel: 051598111 - ambiente@comune.casalecchio.bo.it
Giardino storico
La vasta e conosciuta area verde si sviluppa, per una superficie complessiva di ben 110 ettari, sulla riva destra del Reno, nei pressi della storica chiusa dalla quale ha origine il canale di Reno, il primo segmento dell’articolato sistema di corsi d’acqua artificiali che dal Medioevo ha per secoli sostenuto lo sviluppo economico di Bologna. Il parco, che comprende l’antica tenuta dei marchesi Sampieri-Talon e altri terreni confinanti, risale dalla riva del fiume sino quasi alla cima del versante che chiude a ovest la collina di Bologna. Divenuto pubblico nel 1975, richiama numerosi frequentatori anche da Bologna e dai comuni vicini. Ampi spazi prativi alberati si alternano a zone densamente boscate, campi coltivati e fitti arbusteti a evoluzione spontanea, con una gradevole varietà di paesaggi, che custodiscono elementi naturali e storici di notevole interesse (specie floristiche e faunistiche, edifici nobiliari, nuclei rurali e altre testimonianze del passato). Per il suo valore naturalistico il parco è interamente compreso nel SIC-ZPS (Sito di Interesse Comunitario) “Boschi di San Luca e Destra Reno” ed è compreso in una più ampia porzione di collina bolognese inserita tra i Paesaggi naturali e seminaturali protetti tutelati dalla legge regionale.

Un doppio filare composto da una cinquantina di ippocastani di età differente forma lo scenografico viale di accesso che dall’ingresso principale del parco, segnato da due vecchi pilastri a lato della chiesa di San Martino, conduce ai resti dell’edificio settecentesco. Negli spazi più prossimi alla villa si estende il giardino ornamentale di stampo romantico, con macchie arboree di specie esotiche, oggi frammiste ad aceri campestri, carpini, bagolari, olmi e altra vegetazione spontanea, che nel disegno originario accompagnavano gli elementi architettonici. Sul retro dell’edificio permangono tracce dei giochi d’acqua, alimentati dalle acque del vicino rio Due Muraglie, che insieme a statue e altri arredi ornavano il piccolo giardino all’italiana. Un folto querceto misto con roverella, orniello, acero opalo, albero di Giuda e sottobosco ricco di specie nemorali e orchidee riveste tutto il versante alle spalle della villa, attraversato da sentieri che permettono di salire ai settori più naturali e panoramici del parco. Oltre il rio Due Muraglie è situato il precedente edificio cinquecentesco, oggi residenza privata, completamente circondato da un alto muro di recinzione, nel cui giardino si trovano un obelisco egizio e alcune statue che facevano parte degli arredi del giardino romantico. Sul lato opposto della strada prosegue il giardino ornamentale, con un paio di ampi spazi prativi bordati da lembi di bosco spontaneo, con molto pungitopo e belle fioriture primaverili di piè di gallo e anemoni nel sottobosco, che in qualche tratto hanno inglobato vecchi filari di tigli e ippocastani. Al margine occidentale del prato maggiore si intravedono i resti di un finto tempietto cinese (oggi di proprietà privata), che un tempo si trovava sul bordo di un piccolo specchio d’acqua. Proseguendo verso sud lungo via Panoramica, un tempo conosciuta come “via della Cavera” perché vi transitavano i materiali estratti da cave locali di ghiaia e gesso, si supera il nucleo rurale San Gaetano, con un edificio diroccato e un altro recintato che ospita una residenza socio-riabilitativa, e si passa nella porzione più agricola della vecchia tenuta, dove in passato si estendevano seminativi arborati e vigneti e ancora oggi si incontrano vecchi filari di alberi da frutto e campi coltivati dall’azienda agricola che ha attualmente in gestione il parco e segue i dettami dell’agricoltura biodinamica. Sul versante che sale intorno ai tre nuclei colonici di Montagnola di sotto, di mezzo e di sopra prevalgono praterie da sfalcio inframmezzate da siepi, lembi di bosco e rimboschimenti di latifoglie, mentre i coltivi si concentrano nei pressi della strada e del nucleo di Cà Margherita, base operativa dell’azienda agricola. Verso ovest, a una quota decisamente inferiore rispetto alla strada, sulla destra del fiume si estende una vasta area golenale occupata da un fitto bosco igrofilo con pioppi, salici, robinie e un intricato sottobosco, un paio di ampie aree prative, una zona di orti comunali e un altro recente rimboschimento di latifoglie miste. Una articolata trama di cavedagne e sentieri scendono dal terrazzo superiore all’area golenale, conducendo verso la storica chiusa, le sponde del fiume e la passerella ciclo-pedonale che collega l’area pubblica con gli impianti sportivi comunali di via Allende. La via Panoramica, dopo una breve salita, termina nei pressi dei ruderi, ormai completamente avvolti dalla vegetazione, del nucleo rurale Cà Bianca, dove si trova uno slargo attrezzato con panchine, un’altalena e un piccolo gazebo. Da qui la vista si apre sul settore più meridionale e selvaggio del parco, occupato da fitti arbusteti e boscaglie, a tratti interrotti da formazioni di rocce argillose e limitati affioramenti di gesso.

I Sampieri sono un’antica famiglia bolognese che già nel ’300 aveva accumulato ricchezze attraverso il commercio e i cui membri hanno occupato ruoli importanti nel governo della città. Nel 1478 Ludovico Sampieri ottenne la carica di senatore a vita, poi confermata definitivamente alla famiglia nel 1590. I Sampieri, che erano proprietari di vari palazzi signorili in città, fecero costruire nel ’500 una prima villa di campagna a Casalecchio per sovrintendere alle loro estese proprietà in quel territorio e nel ’700 fecero erigere un nuovo e più sontuoso edificio nella loro tenuta casalecchiese. Secondo la moda dell’epoca, la villa venne circondata da un vasto parco con alberature esotiche e impreziosita da un piccolo giardino all’italiana, con fontane, giochi d’acqua e particolari ambientazioni (una casa dell’eremita, un tempietto cinese, un cimitero per cani). Villa Sampieri divenne in breve un centro di svago e cultura, ospitando personaggi illustri (Stendhal ne rimase colpito durante il suo soggiorno a Bologna e ne ha lasciato traccia nei suoi scritti). L’ultima discendente dei Sampieri, la marchesa Carolina, sposò nel 1849 Denis Gabriel Victor Talon, esponente di una nobile casata francese di origini irlandesi e figlio di un ex generale napoleonico stabilitosi a Bologna con la famiglia nel 1830. I Talon entrarono così a far parte della nobiltà bolognese, fondendo in seguito i cognomi delle due casate, e sino agli inizi del ’900 Villa Sampieri-Talon fece da cornice a feste e altri eventi mondani dell’aristocrazia bolognese e ospitò diversi personaggi illustri (alle nozze di Carolina, ad esempio, furono presenti sia Gioacchino Rossini che Gaetano Donizetti). Occupata da un comando tedesco durante la seconda guerra mondiale, la villa fu colpita dai bombardamenti alleati nell’aprile del 1945, pochi giorni prima della liberazione di Casalecchio. Le bombe che si abbatterono sul paese distrussero gran parte dell’edificio e degli allestimenti presenti nel parco. Alla fine degli anni ’60 del secolo scorso la proprietà venne smembrata e i resti della villa settecentesca, insieme a buona parte dei nuclei rurali rimasti e dei terreni dell’antica tenuta, furono acquisiti dall’amministrazione comunale. Gli spazi verdi sono stati in pochi anni sistemati e destinati alla fruizione pubblica, mentre il recupero del patrimonio storico-architettonico è risultato molto complesso.
Grazie a finanziamenti pubblici (Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna) e privati ottenuti grazie ai progetti messi in campo dal Comune di Casalecchio di Reno, è stato possibile giungere al completamento del piano di interventi previsto per il Parco della Chiusa, che si proponeva di valorizzare il patrimonio delle corti coloniche. Sono stati così consolidati i ruderi della Villa settecentesca dei Sampieri Talon (2010-2014) e sono nate la Casa per l’Ambiente dalla vecchia Casa del Custode nel 2007, il centro studi Montagnola di Sopra nel 2012, Casa Santa Margherita, sede dell’Azienda agricola biodinamica che gestisce il parco dal 2007 e a partire dal maggio 2014 attiverà il forno del bio-pane. Ultime in ordine di tempo anche Montagnola di Mezzo, che nel corso del 2014 sarà pronta ad ospitare gli stagisti del Parco, e la ex limonaia dei Sampieri Talon dove verrà realizzata, sempre nel 2014, il Vivaio comunale per la biodiversità.