Piazza Carducci, 5
Bologna (BO)
Tel: Tel. 051 347592 - casacarducci@comune.bologna.it
Il piccolo giardino (0,3 ettari), lievemente sopraelevato e contiguo all’ultima abitazione di Giosuè Carducci, è stato trasformato in un memoriale dedicato al poeta. Il monumento, concepito poco dopo la sua morte da Leonardo Bistolfi (1859-1933) ma terminato negli anni ’20, culmina con un grandioso esemplare di bagolaro.

Il monumento, concepito nel clima Liberty e inaugurato nel 1928, è una complessa allegoria che illustra la figura di Carducci attraverso la sua opera e le vicende storiche del suo tempo. È composto da quattro elementi scultorei collegati da asimmetriche scalinate: al centro si trova la potente figura di Carducci, seduto in atteggiamento assorto; a destra il gruppo del “Sauro destrier”, cavalcato dalla Libertà e affiancato dal Ritmo e dalla Rima; più in basso a sinistra il gruppo della Natura e il Poeta con un fauno che suona “la sinfonia eterna delle solitudini piene di vita”; più in alto, come fondale, un grande altorilievo diviso in tre campi raffigura l’intera opera carducciana e il raggiungimento dell’Unità d’Italia. Il giardino, già folto di alberi e arbusti, venne separato dalla piazza con una cancellata e arricchito di nuove piante scelte da Bistolfi in base a criteri simbolici e cromatici.

Giosuè Carducci (1835-1907), si trasferì nella casa, il cinquecentesco oratorio di Santa Maria del Piombo trasformato in residenza ai primi dell’Ottocento, nel 1890. Agli inizi del ’900 la maggior parte delle mura intorno al centro storico erano già state demolite, nonostante le proteste di Alfonso Rubbiani e altri intellettuali (tra cui lo stesso Carducci); solo alcuni tratti furono risparmiati, tra cui quello adiacente all’abitazione del poeta. Poco prima della morte di Carducci la regina Margherita acquistò l’edificio e il giardino dai proprietari, nonché la biblioteca del poeta, e ne fece dono al Comune di Bologna, che negli anni seguenti procedette al restauro dell’edificio e all’allestimento del museo (aperto nel 1921).