Crema Giovan Battista
1883/ 1964
dipinto

tela/ pittura a olio
cm 334 (la) 195 (a)
sec. XX (1904 - 1904)
n. 0861
Avviato alla pittura dal ferrarese Angelo Longanesi, Crema decise successivamente di frequentare i corsi di Cammarano e di Morelli all’Accademia di Belle Arti di Napoli e di completare la formazione in quella di Bologna sotto il pittore Domenico Ferri. La produzione di Crema tocca diversi generi, dal ritratto al paesaggio, dai soggetti religiosi ai temi sociali.
“L’istoria dei ciechi dolorosa”, raffigurante la triste parabola dei bisognosi dal ricovero all'Ospizio di Sant’Alessio alla mendicità sulla via Appia Nuova (Scardino 1993, p. 14), è un trittico che narra senza perifrasi l'amara realtà e testimonia l’attenzione verso le “difficoltà esistenziali che accompagnano l’uomo nel corso della sua vita” (Breda 1994, p. 50).
La stesura pittorica mostra la svolta divisionista, specie nella lunetta, e l’accostamento alle atmosfere “mistiche” di Previati ma con esiti inclini al decorativismo (Millesimi 1992, p. 240).
L’opera fu presentata nel 1905 alla mostra romana della Società Amatori e Cultori, in una sala dove erano presenti dipinti di Balla, Boccioni e Sironi, riscontrando un buon successo di critica senza tuttavia garantire all’autore il Pensionato Artistico (Scardino cit.). Dopo l'esposizione a Ferrara nel 1920, il trittico fu donato da Crema alla sua città natale (Montanari 1999, p. 137).