viale Carducci
Gambettola (FC)
Data di costruzione / dismissione: 1910 - 1989
Il cementificio Società Italiana Cementisti e Leganti Idraulici di Gambettola, noto come SICLI, venne edificato nel 1910; distrutto e ricostruito dopo la seconda guerra mondiale e definitivamente chiuso nel 1989 dopo alterne vicende, è stato trasformato in un centro artigianale e culturale privato in cui gli ambienti e gli impianti produttivi sono stati conservati e riutilizzati. In ogni area della fabbrica, sono state lasciate tracce del passato mantenendo inalterate numerose attrezzature: il mulino orizzontale e la catena a tazze per lo spostamento delle materie prime al piano terra, i forni verticali al terzo piano, le due impastatrici e la ciminiera al quarto piano. I vecchi depositi delle materie prime sono stati restaurati e ceduti ad attività artigianali, mentre il resto del complesso ospita il centro culturale. I vari ambienti recano il nome delle fasi di lavorazione cui erano destinati, rendendo così manifeste le attività che i lavoratori vi hanno svolto negli anni. Al piano terra si trovano, riconvertite in sale espositive la ‘Galleria delle colonne’, dove il cemento veniva caricato per le consegne e la ‘Sala dei sacchi’, dove avveniva il confezionamento. Adiacente a questa sala si trovano le ‘Quattro stanze dei silos’ dove venivano depositati la calce e il cemento prima di essere insaccati. Questi spazi, come la ‘Galleria delle colonne’, sono stati trasformati in studi artistici. Il ‘Tunnel della fotografia’ è un lungo corridoio di collegamento dove arrivavano il cemento e la calce poi trasportati nei silos sottostanti. Il tunnel è stato restaurato con la stessa metodologia degli altri spazi ed è diventato sede di una mostra fotografica che illustra la storia del cementificio, dalla sua costruzione alla dismissione, a testimonianza di come si presentava l’edificio al momento dell’acquisto. Al primo piano, si trovano il ‘Teatro e la sala dei filtri’ dove veniva depurato il vapore emesso durante il processo di lavorazione del cemento, ora trasformati in laboratorio scenico. Il ‘Circolo dopolavoro’ era invece la parte alta della struttura, quella dei forni verticali dove veniva cotto il clinker, componente base del cemento. Nel circolo dopolavoro sono conservati due forni della fabbrica, di cui uno restaurato e convertito in cantina per la conservazione del vino. Ultimo spazio del complesso è l’ ‘Osservatorio’, situato a quaranta metri di altezza, era il luogo in cui veniva impastato il clinker. Nell’ottobre del 2005, al termine dei lavori di recupero durati quindici anni, i magazzini del cemento sono stati aperti al pubblico.