Esterno della villa
Stanza di Carducci, Villa Silvia. Foto di Luca Bacciocchi.
Stanza di Carducci, Villa Silvia. Foto di Luca Bacciocchi.
CSI
CSID Famiglie
Cesena

Villa Silvia Carducci e Museo Musicalia

Orari e Tariffe
Per orari di visita e costi del biglietto consultare il sito web o contattare telefonicamente.
Accessibile
Servizi
Tipologia Collezioni
Villa Silvia-Carducci
Via Lizzano, 1241
loc. Lizzano
Cesena (FC)
villa con parco
Tematico e/o specializzato
Arti dello spettacolo (cinema, danza, musica, lirica, teatro di figura, teatro di prosa)
Arti e tradizioni popolari
Casa-museo/dimora storica
Silvia Baroni Pasolini Zanelli (1852-1920)
Il museo realizzato dall'Associazione Musica Meccanica Italiana (AMMI), è allestito all'interno di Villa Silvia, dimora settecentesca in località Lizzano sui colli cesenati, divenuta proprietà dei conti Pasolini Zanelli nel 1806 e successivamente donata al Comune di Cesena, nel 1920. La contessa Silvia ne fece il luogo di ritrovo di importanti personalità dell'ambiente culturale romagnolo, e non solo, tra cui si ricordano gli scrittori Nazareno Trovanelli, Antonio Messeri, Paolo Amaducci, i musicisti Balilla Pratella, Achille Turchi, Federico Sarti e il cantante Alessandro Bonci. Tra gli ospiti, il più illustre rimane sicuramente Giosuè Carducci, il poeta, legato da profonda amicizia alla famiglia Pasolini Zanelli, soggiornò frequentemente nella villa tra il 1897 e il 1906. All'interno dell'edificio è ancora possibile visitare la sua stanza, rimasta intatta per volere della contessa, con gli oggetti e i libri appartenuti al poeta stesso. Oggi gli ambienti della villa ospitano il Museo Musicalia, un percorso espositivo che offre al visitatore una panoramica sulla storia della musica meccanica, a partire dalla sua invenzione fino al declino dovuto alla comparsa del grammofono e degli altri strumenti di diffusione sonora.

La visita, articolata in sette sale, consente di ripercorrere i momenti più significativi della storia di questa tradizione fatta di suoni e di ingegnosità meccanica. A partire dalla ricostruzione del Tamburo da guerra progettato da Leonardo da Vinci, considerato l'antenato della musica meccanica, agli Organi da casa, che riempivano le abitazioni dell'alta borghesia tra '700 e '900, a quelli da strada (spalloni, piani a cilindro e piani mandolini), che popolavano le vie della città, per terminare con i fonografi e i grammofoni il cui avvento segna il tramonto della musica meccanica, a favore di macchine musicali di maggior praticità e minor costo. La visita prosegue nella stanza dedicata alla Regina Margherita di Savoia, una splendida sala ovale, ristrutturata dai conti in previsione della visita della regina, al cui interno è conservato un piano melodico Racca, strumento di grande pregio per qualità del suono e dei materiali utilizzati. Il percorso è arricchito poi da alcune ambientazioni che ricreano i luoghi di svago in cui questi grandi strumenti intrattenevano i presenti con le loro note. Si trova perciò una stanza arredata come la hall di un Grand Hotel del XX secolo, dove la musica serviva da sottofondo per le attese, e la stanza delle Piazze, dedicata alle fiere, alle feste paesane, ai locali pubblici, luoghi solitamente rallegrati dal suono di queste straordinarie macchine musicali. Completa la visita il Giardino Letterario, un percorso sonoro realizzato nel parco che circonda la villa.

Paesaggi culturali

Paesaggi culturali: Oggi la villa è sede dell'AMMI (Associazione Italiana Musica Meccanica) e i suoi ambienti ospitano anche il Museo Musicalia, un percorso espositivo che offre al visitatore una panoramica sulla storia della musica meccanica. Nel parco circostante, di quattro ettari, con numerose piante secolari e un roseto ottocentesco, è stato realizzato il Giardino Letterario Parlante, un percorso composto da tre “stanze”, dove il visitatore può sostare all’ombra di grandi alberi e ascoltare commenti audio che riportano brani tratti dall’epistolario tra la contessa Silvia e Carducci, intervallati da pezzi musicali d’epoca. A Faenza si trova la dimora cittadina dei Conti, Palazzo Pasolini Zanelli, che ospitò ripetutamente il Carducci e prima ancora Napoleone Bonaparte, nel 1797, di ritorno da Tolentino.

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